E’ arrivata l’ora di Ravenna-Forlì, prima contro seconda e per la pallacanestro del nostro territorio è comunque un’ora felice. Lora del “classicon” di Natale in salsa cestistica. Benvenuti a “Una poltrona (da capolista) per due”.
E’ un derby e come ogni sfida romagnola che si rispetti esula da qualunque tipo di pronostico, soprattutto alla luce del rendimento attuale di entrambe. Le formazioni di Cancellieri e Dell’Agnello, infatti, sono in striscia positiva entrambe da cinque giornate, le uniche ad avere questo rendimento recente.
Vincendo, Ravenna avrebbe 4 punti di margine sulle seconde e il 2-0 negli scontri diretti con i biancorossi. Fuga? Presto per dirlo, ma vantaggio importante. Al punto che viene da mangiarsi le mani in ottica giallorossa sull’assenza, in questa stagione, della promozione diretta…
Forlì, invece, ha tre obiettivi: vendicare lo scivolone degli ultimi minuti che costò il ko interno nella gara d’esordio stagionale, agganciare l’OraSì al comando e, se dovesse arrivare un successo con 7 o più punti di margine, operare un virtuale sorpasso e diventare lei la capolista.
RAVENNA: Dopo una stagione in cui, per diversi motivi, Ravenna non ha avuto la chimica giusta tra i vari comparti – dirigenziale, staff tecnico, giocatori – questa alchimia sotto la guida di Massimo Cancellieri, almeno per il momento, sembra essere solida, con la giusta miscela di giocatori di esperienza e giovani che vogliono emergere. Inoltre la gestione del minutaggio tra “titolari” e “secondo quintetto” è per il momento seria, equilibrata (raramente un elemento viene utilizzato oltre i 30-32 minuti, americani compresi) e questo permette a ogni giocatore di potersi esprimere anche con la giusta freschezza atletica nei momenti topici della gara.
FORLI’: Bisognava dar tempo al tempo e così si è passati da un avvio di stagione masticato, con musi lunghi e inciampi (derby e Caserta), a un dicembre dove è arrivato il gioco, sono presenti i sorrisi e di conseguenza, sono giunti i risultati. Perché? E’ migliorata, e non poco, la circolazione in attacco, capitan Giachetti sta vivendo una prima fase di campionato fenomenale, Rush è diventato quel collante d’impatto atletico che si voleva fosse. Insomma, è cresciuto il “collettivo” su cui Sandro Dell’Agnello costruisce le sue stagioni vincenti e che era stata la pietra angolare del mercato. Ora tutti gli ingranaggi funzionano nel modo giusto e la sensazione è che si stia appena vedendo il potenziale di una formazione che può ancora crescere molto.
RAVENNA: La freschezza, quindi anche la lucidità delle scelte, ma soprattutto la difesa ravennate (che sta sempre più salendo di tono, soprattutto nelle riprese delle partite), contro le bocche da fuoco biancorosse saranno le chiavi della sfida che vale il primato in classifica, solitario per la quarta giornata consecutiva in caso di vittoria di Ravenna.
FORLI’: Fermare Charles Thomas è impossibile, limitarlo è un dovere. Necessario ma non sufficiente perché all’andata non fu certo lui il fattore decisivo. Per espugnare il Pala De Andrè servirà una domenica difensivamente ineccepibile, ma anche tanta “testa”: quella che ti fa mantenere alta la concentrazione in caso di break favorevole e ti fa rimanere convinto di potere recuperare anche dovesse giungere un parziale sfavorevole. Insomma, non potendo vincere il derby di muscoli come invece con Imola, va vinto di materia grigia.
RAVENNA: Un girone fa, supportato dai compagni, fu decisivo l’ex di turno Luigi Sergio. Domani vista anche la crescita esponenziale, tecnica, mentale, Kaspar “Thor” Treier (tanto che sembrerebbe aver attirato l’interesse del piano di sopra) potrebbe veramente essere l’ago della bilancia a disposizione di coach Cancellieri: la sua fisicità soprattutto in quintetti atipici, e la sua mano sempre più delicate potrebbe essere armi letali.
FORLI’: Nel bene e nel male Jacopo Giachetti ha in mano questo derby. Forlì può puntare sulla profondità d’organico e un capitano che esce dalla panchina e che nelle 5 vittorie in striscia viaggia a 17.4 punti e 3 assist di media, tirando con il 57,5% da due, 8/12 da tre e 17/17 ai liberi, è un lusso. Lui può cambiare le cose o dare l’accelerata, ma può anche intestardirsi come accadde a Ravenna un anno fa. In questo momento ha in mano le chiavi di Forlì e del derby.
RAVENNA: Il fattore-campo dei bizantini, inviolato per tutto il girone d’andata, sarà determinante: una stagione fa il ritorno di Giachetti e il suo gesto apparso polemico, aveva acceso la tifoseria giallorossa e per reazione a catena anche i protagonisti in campo. Farà caldo come allora? Per la squadra è fondamentale.
FORLI’: Sarà un derby ruvido, fisico, sporco. Lo spettacolo vero sarà emotivo e non tecnico. Ci aspettiamo che gli attacchi non vivranno una domenica lunìminosa come le stelle di un albero di Natale, ma chei palloni sporchi, un recupero o una persa banale, peseranno molto più di una tripla. Insomma, si vince sotto i 75 punti e in questo l’Unieuro non è giocoforza penalizzata. Basti ricordare Roseto.
Agostino Galegati
Enrico Pasini