Pallacanestro

Contratto firmato sabato 20 agosto, ufficializzazione dell’approdo a Forlì il giorno successivo con dichiarazioni della società e dello stesso atleta sprizzanti entiusiasmo e poi… tra Forlì e Donovan Jackson il matrimonio finisce in stand-by. Se “s’avrà da fare” oppure salterà clamorosaamente tutto, lo scopriremo tra un paio di giorni, probabilmente e, per la Pallacanestro 2.015 auspicabilmente, entro sabato, ma come un fulmine a ciel sereno è giunto nella tarda mattinata di oggi un comunicato stampa del club di viale Corridoni che, in poche ma significative righe, apre il “caso” e mette un affare fatto nel freezer.
Come se fosse un acquisto su Amazon, ora la società biancorossa vuole guardare chiaramente se ciò che ha messo nero su bianco e dovrtebbe ricevere a domicilio, lo debba fare tornare come “reso” oppure no. Di certo l’arrivo della guardia 26enne di Milwaukee è come minimo rimandato. Se sfumato del tutto, con la necessità di buttarsi su altri profili per sopperire all’improvvisa e forzata rinuncia, lo si scoprirà presto. Anche perché di attendere sotto San Mercuriale non ha voglia, né tempo nessuno.

Cos’è successo? Lo dice la società nella sua nota diramata poco prima delle 14. “Pallacanestro 2.015 comunica quanto segue in merito a Donovan Jackson: negli scorsi giorni, l’atleta, impegnato nel campionato messicano, ha subìto un infortunio e, allo stato attuale, la società si riserva di effettuare valutazioni sulla base dei tempi di recupero previsti”.

Apriti cielo, o meglio… fulimini e saette improvvise con nuvoloni nerissimi sopra Forlì. Donovan Jackson è infortunato al ginocchio. Quale, se destro o sinistro, non lo possiamo dire con certezza (leggete oltre, capirete perchè) e neppure sappiamo che genere di problematica sia, né quanto servirà a livello di tempistiche, affinché possa considerarsi risolta. Sta di fartto che l’atleta ha subito un infortunio e, particolare importante, 8 giorni prima che firmasse il contratto.
Come lo sappiamo? Perché è scritto sulla pagina Facebook dei Soles de Mexicali, la squadra nella quale milita (il presente non è casuale) Donovan Jackson. Succede tutto il 12 agosto nel match di campionato messicano tra i Soles e i Libertadores de Queretaro. Jackson c’è, ma nel quarto periodo sul 57-54 per i suoi (che poi perderanno), è costretto a uscire dal campo per un colpo al ginocchio. Quello sinistro è scritto nel post della società centroamericana.

Da quel momento non giocherà più, ma la trattativa con Forlì, comunque avanzerà. Sempre scorrendo la pagina social dei Soles de Mexicali, il problema viene rimarcato anche il 19 agosto quando il gruppo parte per Xalapa, ma Jackson no. Questo “a causa del fastidio al ginocchio“. Che però diventa il… destro. Vabbè, ma nei commenti al post c’è persino chi scrive che alcuni appassionati (intendiamo tifosi o gente vicina alla squadra) affermano come si tratti di un infortunio che richiederà un intervento chirurgico e che, pertanto, la sua stagione, almeno quella messicana, sia da considerarsi conclusa. Vox populi, non di ortopedico, diciamolo chiaramente.
Questo avveniva il giorno prima che l’atleta mettesse la sua firma sul contratto propostogli da Forlì. Da quanto esponenti del club romagnolo stesso ci dissero, venerdì 19 il “nero su bianco” ancora mancava.

Da quel momento tutto teoricamente a posto sino a ieri, mercoledì, quando si attendeva l’appuntamento al consolato italiano di Houston per l’espletamento delle procedure atte alla consegna del visto al giocatore. Qualcosa è accaduto nel mentre. Facile dire cosa: è emerso l’infortunio, sarebbe stata l’agenzia del giocatore ad informarne la Pallacanestro 2.015.
Nel frattempo, nel match casalingo di mercoledì stesso, giocato e perso con gli Astros, la guardia di Milwaukee era al palasport di Mexicali, addirittura tornato a referto anche se in borghese e in fondo alla panchina di una formazione che, in teoria, avrebbe già abbandonato.
Forlì non ne era venuta a conoscenza, o per lo meno non sapeva di un problema fisico che necessitasse cautela? Di questo non era stata avvisata in tutti i giorni successivi al “colpo al ginocchio” e durante i quali si attendeva di concludere l’accordo? Visto l’evolversi della vicenda verrebbe da dire… no.

Si poteva venire a conoscenza dell’accaduto? Chiediamo venia pure noi perché abbiamo scrutato attentamente i social network solo in conseguenza del comunicato stampa, ma la risposta è “sì”, perché su Facebook il problema era riportato. Qualcuno avrebbe dovuto rendere edotta la società del presidente Giancarlo Nicosanti delle condizioni particolari di Jackson prima che il contratto venisse stipulato? A rigor di logica ed etica verrebbe da rispondere ancora una volta “sì”.
Quali siano state le comunicazioni tra le parti non lo sappiamo, di fatto il petardo è esploso e ora tutto torna in discussione.

Che succederà? Dalla “PF 2.015” apprendiamo che, dopo che l’agenzia ha informato dell’infortunio di Jackson, il club romagnolo ha chiesto venissero inviate tutte le documentazioni cliniche degli esami effettuati dall’atleta in Messico. Queste, prodotte dai medici dei Soles, pare sia già state fornite nelle ultimissime ore e lo staff sanitario biancorosso avrebbe già iniziato ad analizzare ogni referto per fare una valutazione delle condizioni dell’atleta, dell’entità dell’infortunio e dei tempi di recupero. In sua assenza, non con esami svolti direttamente, ma leggendo le carte.
Decisiva sarà la relazione alla società che deciderà se dare tempo alla sua “prima scelta” di recuperare, mantenendo fede all’accordo e, quindi, aspettando Jackson, oppure decidere di chiudere con lui e andare in emergenza su altri profili. Che comunque non mancherebbero, sia chiaro, ma Antimo Martino non avrebbe la squadra al completo ancora per giorni e giorni.

Cosa farà la differenza tra una scelta e l’altra? Le condizioni dello statunitense, che infortunio esattamente sia, quanto gli servirà per tornare a posto. Se poco, anzi molto poco, la Pallacanestro 2.015 è anche disposta ad attenderlo. Altrimenti rinuncerà. Come fece la scorsa estate quando si sottopose a un intervento al ginocchio (non sappiamo se lo stesso o meno) e tornò in campo a Tallin a novembre.
Se rinunciasse, Forlì non avrebbe comunque speso uno dei suoi due visti, perché quello di Jackson non era stato ancora prodotto né consegnato. Quindi, per essere chiari, Martino e Renato Pasquali potrebbero mettersi alla caccia di un’altra guardia sempre “Made in Usa”.
La rinuncia avrebbe conseguenze sulle casse del club? Su questo aspetto non ci sbilanciamo. Quando un giuocatore non supera le visite mediche il contratto viene invalidato e la società di viale Corridoni ritiene che sarebbe così anche nel proprio caso. E’ vero, però, che se si tratta di “tempi di recupero” che si vuole e non vuole attendere per un infortunio, la storia dello sport e della pallacanestro è anche piena di contrasti, a volte di contenziosi, anche di necessità di transare giocatori firmati, mai tesserati, mai visti in campo con quella maglia specifica e ,comunque, in parte pagati lo stesso per liberarsi di un accordo siglato.
Forlì spera che, nella peggiore delle ipotesi, non sia costretta ad aggiungere beffa a danno, ma la sua idea sarebbe di aspettare Jackson. Sempre che non sia alle calende greche.
Sta di fatto che, da una riva e dall’altra del “fiume mercato” qualcosa di importante è sfuggito e non doveva sfuggire o è stato omesso e non doveva essere omesso, vista la cronologia dei fatti. E il problema che Forlì si trova adesso ad affrontare e risolvere in qualche modo, poteva essere evitato.

Enrico Pasini

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