Enrico Pasini

La Nazionale femminile che vince gli Europei Under 16, le soddisfazioni dei 2004 maschili e delle corrispettive femminili al Trofeo BAM. E poi? Guardate i piazzamenti delle nostre rappresentative azzurre alle competizioni Fiba giovanili di quest’estate e dite voi… A noi sembra si sia ottenuto poco. Molto poco. Molto meno del passato. E non è che la Nazionale maggiore di Meo Sacchetti, dopo un buon inizio, abbia fatto poi chissà cosa. Anzi, le sconfitte alle qualificazioni ai Mondiali 2019 con Croazia e soprattutto Olanda, fanno riflettere.

Insomma, dopo che per tutta la scorsa estate si era dibattuto sulla necessità di un profondo rinnovamento, cosa sta realmente succedendo al di là dei cambiamenti di formula dei campionati?

Tante questioni sono ancora sul tavolo e a entrarci dentro senza giri di parole è l’ex capitano della Libertas 1946 Forlì, ancora molto amato in città e “fresco” di acclamata reunion Olitalia ’94-’95 dello scorso inverno, Massimiliano “Max” Di Santo. E’ lui, attualmente agente nel mondo della pallacanestro, che con l’hashtag #IoAmoLaPallacanestroItaliana risponde con il cuore in mano a un’intervista rilasciata dal presidente Fip, Gianni Petrucci, che proprio non gli è piaciuta. Vi proponiamo questo confronto a distanza tra i due perché anche noi amiamo la pallacanestro italiana e la situazione in cui versa, ci addolora.

Ecco le parole di Petrucci tratte da www.pianetabasket.com:

Il presidente della FIP Gianni Petrucci spiega il momento attuale della pallacanestro, il futuro della serie A a 18 squadre e quello della FIP con una investitura su Gigi Datome nuovo presidente fra… molti anni al Corriere dello Sport. Ecco le note salienti.

Gallinari e Belinelli. Non si tratta di buonismo. La Nazionale la devi sentire dentro. L’altro giorno agli azzurri ho detto: “Tutti voi, tutti noi, i soldi li abbiamo, chi più chi meno. Dunque, possiamo vivere dignitosamente. Ma se uno non sente il sacro furore della Nazionale, di cosa sia un Mondiale o le Olimpiadi… Campioni olimpico lo si è per sempre. Se un giocatore non sente questo, i discorsi e gli appelli sono inutili. Io so benissimo che il campionato, l’Eurolega, le Coppe sono importanti. Però l’Italia ti dà quelle emozioni che nessuno può regalare.

…e in Cina? Non voglio entrare in queste questioni. Dico solo che Giochi e Mondiali sono tutto: se uno non ha l’ambizione di voler lasciare l’attività sportiva solo dopo aver partecipato ai Giochi, vuol dire che non ha un certo tipo di mentalità. Siamo stati indulgenti? No, io non lo sono stato.

Ritorno di Melli e Datome. In azzurro i giocatori sono tutti uguali. Datome però per me rappresenta il futuro presidente della FIP. Perché, per come lo conosco e per come si è sempre comportato, Gigi è un atleta completo; quello che oltre ad essere serio e bravo, legge, ha cultura e un carisma eccezionale. Quando Dio vorrà, per me sarà il numero uno ideale della Federazione.

Datome n.1 ma sulle finestre FIBA è stato molto critico… Qui si seguita a dire che le finestre invernali hanno rovinato il basket. Ma questo è un giudizio soggettivo. Con Datome ho parlato della vicenda, io la penso in maniera differente: le finestre sono state introdotte prima. Certo, per come è ora il calendario dell’Euro-lega, cozzano contro la realtà. Ma non per colpa della Fiba, a mio avviso.

Serie A a 18: troppe squadre? Fate attenzione a quello che avviene nel calcio… Chiaro che un numero eccessivo di squadre professionistiche toglie soldi al movimento. Però, se la realtà è questa? Facile dire “diciotto società in A di basket sono troppe”. Le squadre spariscono? E fisiologico. Sembra che viviamo su Marte: quante aziende chiudono in Italia ogni anno? E qual è l’Eden dello sport nel mondo? Guardate quello che accade in Turchia. E in Francia, sono tutte rose e fiori? Questa formula è stata varata due anni fa. Il futuro dimostrerà se, cosa e come cambiare, eventualmente.

 

Ecco, invece, quanto Max Di Santo ha scritto, in risposta, sul proprio profilo Facebook:

Mio caro Presidente…
chi le scrive è un grandissimo appassionato e amante della pallacanestro a qualsiasi latitudine e/o livello si giochi. Ho speso una vita in palestre, prima da giocatore mediocre, poi da dirigente e oggi cerco di dare un futuro migliore in questo sport a tanti giovani atleti, i quali spinti dalla stessa passione, inducono le rispettive famiglie a lotte continue anche emozionali, perché spesso costretti a immigrare ( atto oramai diffuso anche nel “nostro mondo “) dalle proprie realtà, per atteggiamenti ostili di affiliate FIP sempre più “padroni” di non si sa bene cosa, visto che per la stragrande maggioranza di questi ragazzi, continuiamo a non avere programmi per il loro futuro.

In un periodo storico in cui si celebrano più i ritiri di oramai ex campioni, piuttosto che le conferme degli attuali, visto che ne perdiamo anche la partecipazione alla nostra nazionale, perdendo il controllo del messaggio di tali eventi, che inevitabilmente condizioneranno le generazioni a venire. Basterebbe segnare il passo e dichiarare di aver fallito programmativamente a tutti i livelli, e lasciare spazio a chi oltre che per passione, coprirà la sua carica soprattutto per competenze.

Eh si, non basta dire che anche le aziende falliscono per giustificare i prossimi fallimenti societari, non è questo che ci attendiamo dal numero 1 della Pallacanestro italiana, troppo semplice portare ad esempio disgrazie di altri paesi ( a cui fa cenno) per giustificare la “miseria” in cui si ritrova il nostro movimento attualmente.
Non è più ammissibile andare avanti così, non accetto che si continui a far finta di niente e lasciar passare di tutto per il solito “quieto vivere” che più di una volta ha prodotto mediocrità e disonestà intellettuale, so perfettamente che chi le scrive non sarà ascoltato neanche da chi le sta vicino perché avranno “paura” di ammettere la verità, che quanto scritto passerà per una “inutile polemica”, troppo poco influente la provenienza per essere presa in considerazione ma per Amore della Pallacanestro, direi che è arrivato il momento di mettere un punto, per lei e il suo establishment, o almeno per me e la pazienza di assistere a questo scempio sportivo, sociale e ahimè Emozionale…

La “mia” pietra nello stagno è lanciata, spero ce ne siano altre a seguire senza troppe polemiche ne offese verso le istituzioni, perché lì ce li abbiamo messi anche noi. Nell’attesa che le cose (ma anche le persone) cambino e in fretta nel rispetto della Pallacanestro su tutto e tutti, vi saluto!

Le “pietre nello stagno” sono state lanciate. Accendiamo davvero un dibattito serio e costruttivo per lo sport che amiamo. E cambiamo davvero, per favore.

Enrico Pasini

 

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