Da una parte la realtà emergente che non vuole arrestare la propria ascesa nonostante il passo pesante di queste prime giornate di campionato. Dall’altra una tradizione che il tempo aveva offuscato e che oggi, invece, vuole prepotentemente riaffermarsi.
Sono le due facce del derby. Quello di nuova generazione per la Romagna dei canestri. Quello che sabato al Pala De André vedrà fronteggiarsi per la quinta volta nella propria storia Ravenna e Forlì.
Sinora la bilancia pende a favore del Basket Piero Manetti che ha vinto 3 dei precedenti 4 confronti, ma la Pallacanestro 2.015, che non ha alle spalle un passato con altre denominazioni a gravare su una rivalità fresca e tutta sua, parte decisa a vincere per la prima volta il derby fuori casa.
Già, perché nelle scorse due stagioni Ravenna nel palazzetto di viale Europa ha sempre fatto festa. E allora ripercorriamola per tappe questa breve, ma già intensa, storia.
E’ il debutto assoluto della sfida e l’Unieuro di Gigi Garelli ha ancora addosso l’entusiasmo della promozione e della prima vittoria in A2 su Ferrara. Basterà poco, però, per capire che la favola è in realtà già finita e la storia del campionato sarà decisamente complessa. La partita, infatti, non ha storia. A parte il 2-6 dopo 3’30”, è un monologo dei padroni di casa che i balzi di un positivo Crockett non riescono mai a interrompere. Ravenna domina a rimbalzo d’attacco con un superlativo Smith, Vico e Blackshear sbattono costantemente contro il muro difensivo anche se l’ex Pistoia chiuderà con 21 punti (ma tanti errori) e al 33′ è anche +20 (79-59). Si capisce subito che le due squadre lotteranno su piani opposti della classifica.
OraSì Ravenna – Unieuro: 92-74 (21-13; 46-36; 69-57)
ORASI’ RAVENNA – Smith 21, Montaguti ne, Sgorbati 6, Scaccabarozzi, Chiumenti 13, Marks 17, Raschi 8, Masciadri 6, Tambone 12, Crusca, Seck, Sabatini 9. All. Martino
UNIEURO FORLI’ – Rotondo 5, Vico 6, Paolin 5, Ferri 7, Bonacini 3, Infante 6, Thiam 2, Blackshear 21, Crockett 19, Pierich. All. Garelli
Campi invertiti, stesso risultato. Se nel frattempo Ravenna ha confermato di valere la nobiltà del torneo, l’Unieuro è in crisi nera. Eppure al Pala Galassi ci sono più di 3.000 persone ad assistere al debutto casalingo di Giorgio Valli chiamato a un’impresa disperata anche perché la squadra che scende in campo ha un solo americano (Crockett), tanti giocatori malconci ed è in piena rivoluzione con Reati che dovrebbe essere il tiratore che spacca ogni difesa e, invece, si ferma a quota 4 punti.
Sta di fatto che Forlì dà tutto ciò che ha e si illude pure quando Ferri dalla lunga la porta al 30′ sul 49-44. Sono Smith, Sabatini e, soprattutto, Marks a piazzare immediatamente la zampata che scrive un copione nuovo nel quarto periodo. L’attacco biancorosso ha troppe poche punte per reagire e cambiare il finale.
Unieuro – OraSì Ravenna 62-70
UNIEURO FORLI’ – Rotondo 13, Vico 10, Paolin, Reati 4, Ferri 9, Bonacini 9, Infante 4, Thiam ne, Crockett 11, Pierich 1. All. Valli.
ORASI’ RAVENNA – Smith 17, Sgorbati, Chiumenti 7, Marks 19, Raschi 9, Masciadri 2, Tambone 9, Crusca 3, Seck ne, Sabatini 4. All. Martino.
Stagione 2017-2018 e si riparte con l’OraSì che vuole confermarsi realtà di rango e Forlì che ambisce a un campionato tranquillo e a vincere qualche derby dopo tutti quelli falliti nel campionato precedente. Il primo è già in tasca (quello con l’Andrea Costa Imola), il secondo arriva quando in pochi, forse, se lo aspettavano. I padroni di casa hanno perso per infortunio Dane Diliegro da pochi giorni e il match contro una Ravenna reduce da due sconfitte consecutive e, quindi, arrabbiata, pare una trappola per la formazione di Valli. E invece la partenza biancorossa è a razzo e deciderà il derby. Ravenna reagisce, recupera nella ripresa dal -13 con Ruice e Masciadri e le triple di Montano valgono l’aggancio a 60” dalla sirena (71-71). Decide Naimy in entrata con difesa ospite colpevole, ma l’Mvp per i 3.500 spettatori (300 da Ravenna) è solo uno: Quirino De Laurentiis, il “sostituto” di Diliegro che firma 14 punti e 12 rimbalzi.
Unieuro Forlì – OraSì Ravenna: 77-73
UNIEURO FORLì: Jackson 15 (3/6, 1/4), Bonacini 9 (4/4, 0/1), Severini (0/3, 0/3), Fallucca 2 (0/2 da 3), De Laurentiis 14 (6/8), Campori ne, Malvolti ne, Naimy 15 (3/6, 3/8), Castelli 18 (5/7, 2/2), Piazza ne, Del Zozzo ne, Thiam 4 (2/3). All. Valli.
ORASì RAVENNA: Chiumenti 3 (1/5), Raschi 1 (0/2 da 3), Rice 12 (3/8, 2/2), Giachetti 13 (3/10, 2/5), Montano 15 (3/3, 3/4), Vitale ne, Esposito ne, Sgorbati (0/2), Masciadri 7 (2/3, 1/3), Grant 22 (9/14). All. Martino
E’ il derby più combattuto e teso tra quelli sinora disputati. Lo vincono i giallorossi in un concitato finale dopo che i biancorossi avevano dettato legge nel primo tempo chiudendolo sul 35-46 con Rice relegato ai margini.
In un copione costante in tutte le trasferte forlivesi della stagione, la ripresa cambia totalmente volto alla gara e in un batter di ciglia tutto ciò che era stato costruito nei 20′ iniziali, si sfalda davanti all’aggressività e fisicità delle difese avversarie. Antimo Martino ormai lo sa e trova un super Masciadri nel break che già al 29′ vale l’aggancio sul 56-56. La difesa dell’OraSì degli ultimi due quarti fa la differenza ma un’azione da tre punti di Diliegro rimette tutto in gioco a 41” dalla fine. Anche perché Ravenna perde palla sulla rimessa e manda Naimy in lunetta per la possibile parità: l’israeliano fa solo 1/2 e sul tiro sbagliato di Giachetti è Masciadri a conquistare il rimbalzo d’attacco che congela il risultato.
Orasì-Unieuro 68-67
Orasì Ravenna: Giachetti 16, Rice 10, Chiumenti 4, Grant 13, Sgorbati 4, Montano 5, Masciadri 12, Raschi 2, Esposito, Vitale 2. All. Martino.
Unieuro Forlì: Naimy 14, Fallucca 6, Jackson 13, Severini 13, Diliegro 9, Castelli 9, De Laurentiis, Campori, Bonacini 3, Thiam. All. Valli.
Difficile leggere la sfera di cristallo. Il pronostico e la qualità dicono Forlì (che recupera Giachetti ma non Donzelli al 90%), le statistiche che vediamo qui, pure…
Però perdere male come è successo a Ravenna a Udine fa male e può fare male a chi si trova a contrastarne la rabbia la partita successiva. E poi Smith è un signor giocatore, Gandini e Cardillo valgono più di quanto sinora messo in mostra e Montano è sempre un giocatore che se si accende, poi brucia. Gli altri.
Insomma, dite voi chi vince. Noi non riusciamo a capirlo.
Enrico Pasini