Quella di oggi, venerdì 9 novembre, è stata una giornata che noi di Panorama Basket non dimenticheremo. Una giornata speciale, credo, anche per tutto il basket romagnolo. Sia per chi lo pratica, sia per chi ne è appassionato.
Oggi una delegazione dell’Istituto Oncologico Romagnolo e noi, ci siamo recati all’Ospedale Infermi di Rimini per consegnare ufficialmente al reparto di Oncoematologia Pediatrica, diretto dalla dottoressa Roberta Pericoli, una nuova strumentazione che faciliterà il percorso di cura dei piccoli pazienti che lottano contro il cancro. Si tratta dell’ecografo per venipuntura VIVO 500S, acquistato grazie al progetto di crowdfunding “Schiacciamo il Cancro!”.
Sì, proprio l’iniziativa di raccolta fondi, promossa dalla trasmissione di Teleromagna, il “vostro” “Panorama Basket”.
La scorsa primavera ci venne un’idea… Perché non riuniamo tutte le anime cestistiche del nostro territorio e creiamo una sola grande squadra capace di realizzare un canestro per la vita? Da questo sogno è nato “Schiacciamo il cancro” e lo IOR ci ha dato il progetto sul quale convogliare tutti gli sforzi e unire tutte le forze, fornendoci un supporto indispensabile affinchè il sogno diventasse realtà.
Abbiamo conosciuto Oncoematologia Pediatrica, il lavoro che vi si svolge e le sue esigenze. Abbiamo deciso di provare a donare uno strumento di cui c’era necessità. Necessità dei piccoli pazienti e del personale infermieristico che li assiste e cura. Da lì siamo partiti e lì siamo arrivati.
L’indispensabile aiuto di Franceska Picari e Deris Ulivi ha fatto il resto, ma la vittoria più grande è stata vedere che le società di basket e i tifosi ci hanno creduto davvero arrivando a raccogliere attraverso le donazioni sulla piattaforma Eticarim, ben più dei 5.000 euro inizialmente previsti. Per l’esattezza oltre 8.000 euro. Cifra che ha permesso di acquistare un top di gamma da mettere a disposizione dell’equipe della dottoressa Pericoli.
Ben 42 donazioni e vogliamo ringraziare qui TUTTI.
Oggi con noi a Rimini era presente una di voi: Agnese Bollina, supporter della Rekico Faenza che ha deciso di devolvere tutte le offerte ricevute per il funerale della madre alla causa. Un contributo di cuore, che va oltre il pur considerevole valore economico di 1.080 euro, come dimostrato dalla sua emozionata presenza alla cerimonia.
«L’ecografo per venipuntura VIVO 500S si basa sul principio che l’emoglobina umana possiede una maggiore capacità di assorbimento dei raggi infrarossi rispetto ad altri tessuti – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – la tecnologia che utilizza questa strumentazione permette quindi di evidenziare i vasi dei piccoli pazienti, rendendo così più semplice il compito del personale sanitario che deve effettuare i prelievi o somministrare le terapie necessarie affinché il percorso di cura si concluda con la completa guarigione del ragazzo. Non dimentichiamo che le vene dei bimbi risultano spesso stressate e difficili da reperire: questo comporta che anche l’infermiera più esperta possa sbagliare e non ‘fare centro’ al primo colpo. Il momento della puntura è sempre un trauma, come tutti noi ricorderemo benissimo dalla nostra infanzia. Sottoporre questi ragazzi, già stressati da una diagnosi inattesa che comporta un cambio di vita radicale, a un dolore fisico inutile, non aiuta ad instaurare quella fiducia che deve nascere tra medico e paziente, necessaria alla buona riuscita delle terapie: per non parlare dei genitori, comprensibilmente scossi, che vedono il proprio figlio soffrire. Per questi motivi penso che oggi siamo qui a celebrare davvero un grande successo, ottenuto grazie ad una squadra che si è dimostrata davvero imbattibile: quella del basket romagnolo».
Gli han fatto eco la dottoressa Roberta Pericoli e l’infermiera Antonella Rinaldi: «L’ecografo che oggi riceviamo permetterà non solo di ovviare al problema della reperibilità della vena, ma in certi casi può addirittura permettere al bimbo di evitare un intervento chirurgico in anestesia generale per il posizionamento di un catetere venoso centrale. Sapere di lavorare arrecando meno dolore fisico possibile ai bambini è importante anche per noi. Si crea un rapporto di fiducia coi piccoli pazienti che ci consente di lavorare più serenamente: un circolo virtuoso aiutato anche dal fatto che nell’apparecchio è presente una fonte di luce, che ci aiuta a distrarre il piccolo nel momento della collocazione dell’ago».