Enrico Pasini

E’ stato un giorno chiave nell’iter del processo per il fallimento della Fulgor Libertas Forlì. In mattinata sono giunti in Tribunale per deporre i due principali accusati: Massimiliano Boccio e l’ex compagna Mirela Chirisi, nell’estte del 2014 rispettivamente principale azionista e presidentessa della società cestistica poi estromessa dal campionato di serie A2 alla fione dello stesso anno. La pagina più nera del basket cittadino, sulla quale è stata avviata dapprima un’inchiesta, poi un procedimento giudiziario anche sulla scorta di 331 tifosi e abbonati riunitisi in un comitato che ha voluto a tutti i costi fare luce su una vicenda intricata e grottesca le cui responsabilità saranno accertate sulla base dei rilievi e delle deposizioni rilasciate. Anche oggi, quando i due principali accusati, per i reati di bancarotta fraudolenta e truffa, si sono recati in città per ricostruire i fatti dal loro punto di vista.

Alla sbarra, ricordiamolo, c’è anche la vecchia società della Fulgor Libertas per i connessi illeciti amministrativi, difesa dall’avvocato Giovanni Principato.

Come spiega Forlitoday le deposizioni di Chirisi e Boccio sono state dirette a ribaltare le responsabilità alla precedente gestione della squadra. Ed è in questo contesto che in circa un’ora di dichiarazioni Massimiliano Boccio ha sostenuto sostanzialmente di essere stato “sabotato” dalla precedente dirigenza della società. In che modo? Con vertenze legali precedenti (del Gruppo Industriale Chirisi Boccio in Svizzera ndr. ) su cui ci sarebbe stata la promessa da parte della precedente gestione societaria di farsene carico e con altre non dichiarate, come per esempio l’affitto della sede societaria che secondo Boccio era stata presentata come sostanzialmente gratuita. “Sono stato anche sabotato dagli sponsor”, ha affermato, in quanto con il suo subentro in molti avrebbero girato le spalle alla nuova gestione. Boccio ha concluso sostenendo di aver perso anche 60mila euro del suo patrimonio.

Più breve, invece, la deposizione di Chirisi, che ha spiegato in sostanza di aver assunto cariche nella società su richiesta del marito, ma di fatto di aver lasciato totalmente a lui ogni forma di gestione. Boccio e Chirisi hanno parlato davanti al Tribunale Collegiale di Forlì (composto dalla presidente Ilaria Rosati, Elisa Giorgi e Marco De Leva), con pm in aula Francesca Rago. Boccio e Chirisi sono difesi dall’avvocato Guidazzi.

La Fulgor Libertas venne dichiarata fallita il 10 aprile 2015 sotto il peso dei debiti. Diverse le parti civili presenti al processo. Tra loro il comitato degli abbonati di quella stagione, capeggiati da Christian Battistini e Lucia Bongarzone, e difesi dall’avvocato Andrea Romagnoli. Battistini e Bongarzone hanno contenuto a poche migliaia di euro la richiesta di risarcimento, mettendo nero su bianco la volontà di destinare il denaro che eventualmente sarà recuperato a fini sociali e per la promozione del basket in città. Altri 4 tifosi, invece, hanno scelto di costituirsi parte civile in modo autonomo, dopo la prima querela del comitato, difesi dall’avvocato Vittorio Manes. Parte civile al processo è anche la curatela fallimentare dell’ex Fulgor Libertas (curatore Isabella Venturelli), rappresentata dall’avvocato Bressanello, per quanto riguarda il reato di bancarotta.

la società avrebbe incassato circa 132mila euro in abbonamenti, denaro poi distratto, secondo le accuse, assieme agli incassi della biglietteria delle varie partite. Gli abbonati non ebbero modo di fruire del loro abbonamento fino alla fine, dal momento che il 2 gennaio 2015 la squadra venne ritirata dal campionato di A2 Gold. Da qui l’ipotesi della truffa.

Il Comitato abbonati, in merito ci scrive:

Finalmente in tribunale per rendere conto di cosa è successo 7 anni fa.
E’ con grande orgoglio, infatti, che comunichiamo che oggi il nostro comitato ha visto realizzato il suo scopo, quello che ci spinse prima a riunirci in un comitato e poi ad agire per chiedere chiarezza sulle vicissitudini che hanno riguardato le sorti della squadra di basket forlivese di cui eravamo abbonati.
Poco fa si è infatti conclusa l’udienza in cui Massimiliano Boccio e la moglie Chirisi sono stati sentiti dal Tribunale di Forlì in composizione collegiale. Una lunga udienza durante la quale i due hanno dovuto spiegare i punti oscuri dei fatti che portarono alla cancellazione della Fulgor Libertas dal campionato di Basket A2 dell’anno 2014/2015.
Ovviamente gli imputati hanno dato la loro versione dei fatti che è attualmente al vaglio del legale da noi nominato, Avv. Andrea Romagnoli, oggi presente in rappresentanza delle ragioni del nostro comitato.
Il processo è stato rinviato al giorno 17/05/2022, ed in quella occasione ci saranno le discussioni finali e conosceremo la decisione del Tribunale forlivese. Siamo felici che la nostra querela sia arrivata fino a qui, che abbia portato in tribunale due dei maggiori protagonisti di quella di dolorosa vicenda che ha ferito noi tifosi e il basket stesso. Noi chiediamo solo giustizia e restiamo fiduciosi fino alla fine”
.

Scrive anche Michele Antonutti, il giocatore ora a Udine che venne presentato e mai effettivamente ingaggiato dalla Fulgor Libertas in quella stagione:


“Sono rimasto a disposizione per mesi, e ogni partita non giocata con l’incredulità di un nuovo rinvio, aspettando un tesseramento che non è mai arrivato. Sempre mi è stato detto che sarei entrato in campo, tante rassicurazioni sostanzialmente vuote. Non ho percepito un euro per l’ingaggio ed i mesi in cui sono rimasto a disposizione della squadra né io né il mio procuratore, e ho rischiato di perdere la stagione. Questo per un professionista che gioca nella massima serie è un grave danno.
Tutti i proclami che sono stati fatti sono stati disattesi e il mio contratto, che era addirittura biennale, non ha avuto alcun modo esecuzione, tante promesse e di fronte il nulla.
Tardivamente ho accettato l’impegno a Caserta, una squadra ultima in classifica e lontanissima dalla mia residenza, a cui ho potuto comunque dare il mio contributo con l’impegno di sempre e che avrei messo volentieri a disposizione della Fulgor Libertas. Sono molto vicino ai tifosi e alla città di Forlì, che mi ha accolto entusiasta e con cui ho condiviso questa esperienza: una esperienza che ha il sapore di un tradimento da noi subìto, di promesse falle al nostro indirizzo senza un seguito, di impegni presi verso di noi e non rispettati, nella mia e della vostra buona fede.
Sono stato usato anche io, come voi, ed eravamo entrambi tutti pieni di fiducia. La mia disponibilità l’ho data tutta, credendo a ciò che era stato detto e scritto, perchè il contratto era stato firmato. Era ben presente e comprendeva due stagioni. Inutile dire che non mi era mai accaduto una cosa simile, e che anche successivamente non è mai più verificiata nella mia carriera. Quando gioco a Forlì il pubblico mi riconosce e mi saluta e questo calore mi conforta sempre. Peccato non aver indossato la vostra maglia, la mia maglia era già pronta ed i miei compagni anche. Mi aspettavano per quella discesa in campo”
.

Aprile 19, 2022

Fallimento Fulgor Libertas: Boccio e Chirisi in aula, il 17 maggio le conclusioni del processo

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