Enrico Pasini

IMOLA. Cadi 7 volte, rialzati 8. O forse sarebbe stato meglio dire: cadi 3 volte con 300 punti subiti e tanta pressione attorno, e rialzati 4.
Coach Di Paolantonio è stato molto chiaro la settimana scorsa dopo il filotto di partite perse, prendendosi tutte le responsabilità del caso senza nascondersi dietro alle solite scuse tipo “tante partite in poco tempo“, “le avversarie sono molto forti” o espressioni analoghe.
Imola ha giocato male per tre partite di seguito anzi, ha giocato malissimo solo l’ultima delle tre ovvero quella contro Ravenna dove i ragazzi sono scesi in campo intimoriti e poco convinti dei propri mezzi.
Piccola parentesi sulla cornice ravennate che, lasciatemelo dire, era a dir poco stupenda: all’interno del palazzo si respirava entusiasmo, adrenalina e voglia di divertirsi. Coach Cancellieri sta facendo un ottimo lavoro dentro e fuori dal campo, avvicinando la pallacanestro a sempre più ravennati.

Tornando a Imola, a preoccupare più su tutto era la difesa proposta in campo troppo molle e lenta soprattutto sugli aiuto-recupero che han permesso alle squadre avversarie di segnare 100 punti prevalentemente vicino a canestro e senza forzare conclusioni troppo complicate.
Ma in ogni caso stare a rimuginare su ciò che è andato storto non aveva senso, era necessario che Imola resettasse completamente anche perché l’occasione di riscattarsi le si è presentata immediatamente: giocare in casa contro Caserta. Non solo l’Andrea Costa era reduce da un periodo opaco: coach Gentile ha incassato lo stesso numero di partite perse e avuto problemi all’interno dello spogliatoio da gestire.

All’andata gli imolesi vinsero giocando una delle partite migliori, era quindi fondamentale mantenersi intanto sul 2-0 e poi tornare a far gioire di nuovo i propri tifosi fra le mura amiche del Pala Ruggi. La partita si è dimostrata esattamente come ce l’avevano presentata i due coach: indipendentemente dai tecnicismi vari, chi ci metteva più cuore e grinta l’avrebbe vinta.
Lo spettro dei 50 punti messi a referto da Ferguson a Piacenza aleggiava sul palazzetto, e per un attimo ho davvero pensato che se nessuno avesse aggiustato la difesa su Giuri prima che mettesse a referto tutti quei canestri, me ne sarei andata per protesta. E invece dopo il preoccupante blackout iniziale che ha fatto sprofondare la squadra a -20, i ragazzi sono riusciti ad avere la forza di rimettere in piedi una partita che molti davano già per persa (nonostante mancasse tutto il secondo tempo), imponendo il proprio ritmo di gioco e aumentando l’aggressività difensiva. Prestazione corale negli ultimi venti minuti a dir poco eroica quindi quella dei ragazzi di Di Paolantonio che alla fine l’ha spuntata.

Scendendo nel dettaglio di ogni giocatore invece, c’è da sottolineare l’ottima prestazione dei due americani Bowers (partito in modalità diesel) e Morse, ma non solo. Ad aggiudicarsi il premio di MVP di giornata è Luca Valentini.
Questo ragazzo gioca ogni partita sempre meglio, il minutaggio non sempre lo ha premiato come avrebbe dovuto, ma in questa ultima domenica ha davvero eliminato qualsiasi dubbio sulla fondamentale importanza all’interno della squadra. Lucido in attacco e “mastino” in difesa, pronto su ogni palla vagante e fattore anche nella voce rimbalzi. Davvero bravo.
Partita un po’ sottotono per Taflaj e Baldasso (condizionato dai falli) che però segnano nel momento più caldo i tiri per agguantare Caserta.

Insomma, in una partita dai due volti tipo dr Jekyll e mr Hyde per Imola penso che alla fine si avvicina alla salvezza matematica, obiettivo stagionale. E se confrontiamo la classifica con quella dello scorso anno, l’Andrea Costa ha gli stessi punti…
Ora sarà fondamentale sarà cercare di avere più continuità per tutti i 40 minuti di gioco e arginare il prima possibile l’esuberanza offensiva delle squadre avversarie, per cercare di evitare di prendere parziali pesanti che non sempre si riesce a recuperare.

Giulia Cortesi

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