La Lega Nazionale Pallacanestro ha chiesto alla Fip di considerare chiuso al 30 marzo il campionato 2019-2020 di serie B.
Gli allenatori del torneo cadetto, oggi, hanno diramanto congiuntamente una nota nella quale chiedono di essere coinvolti nelle decisioni legate alle dinamiche con cui si ripartirà e sulla gestione degli aspetti contrattuali e professionali.
Ecco la nota firmata anche da Giampaolo Di Lorenzo (Tigers Cesena), Massimo Bernardi (RBR Rimini) e Massimo Friso (Raggisolaris Faenza).
I sottoscritti allenatori delle Società partecipanti al campionato nazionale di pallacanestro di serie B, per la stagione sportiva 2019/20, alla luce dei recenti eventi che hanno sconvolto il nostro Paese e che inevitabilmente si sono ripercossi sulla nostra professione, credono che sia opportuno far sentire la propria voce, in un momento così delicato per la storia non solo sportiva della nostra nazione.
Riconoscendo come reale e tangibile il grave danno economico che la situazione comporta per tutte le componenti del nostro sport (Società, giocatori, allenatori, arbitri e procuratori) e ritenendo comprensibile la posizione di coloro che stanno richiedendo, in questo momento, la chiusura del campionato di serie B, vogliamo sottolineare la nostra disponibilità come categoria a discutere delle dinamiche di ripartenza e non soltanto della questione economica attuale, certi che se e quando il nostro movimento ripartirà, lo potrà fare su basi migliori e più solide, solo includendo in maniera organica e fattiva una componente basilare come quella degli allenatori.Ci auguriamo che il fatto di essere oggi considerati formalmente dei tecnici “dilettanti“, nonostante la massima professionalità e l’elevata competenza acquisita, non ci escluda nelle discussioni sui temi presenti e sulla costruzione delle dinamiche future, e tenga conto del fatto che per moltissimi allenatori la pallacanestro è la fonte di reddito esclusiva.
Pertanto, chiediamo il giusto rispetto anche per la nostra categoria, al fine di affrontare insieme il momento difficile che viviamo e programmare, anche tramite l’USAP, associazione di riferimento per la categoria, le future scelte che influiranno sulle nostre vite e su tutto il movimento della pallacanestro.