FORLI’. Quando l’albero della passione affonda le sue radici nel terreno dell’impegno e della volontà, anche il vento più forte può farlo oscillare, spezzarne al massimo qualche ramo, ma non lo può divellere.
Fare pallacanestro d’estate è possibile nonostante il Covid-19, le misure di sicurezza e l’incertezza che ancora regna su come sarà possibile coniugare ripresa, distanziamento sociale e sport? Probabilmente sì e quando sentiremo il rumore di un pallone sul fondo di un playground, il suo suono sarà ancora più dolce e la voglia di ricominciare sarà uno shock elettrico rivitalizzante per una passione mai sopita.
E’ per questo che Basketball Stars Camp non si è mai fermata in questi lunghi mesi. Ha organizzato e ha dato corpo a una serie incredibile di iniziative, anche innovative e, soprattutto, ha pensato a come potere comunque portare la 4ª edizione del suo camp al Polisportivo Cimatti di Roncadello anche in questa estate 2020. Richard Lelli e Simone Pierich non si sono mai persi d’animo e alla fine si sono detti: «Si può fare!».
Come? Il tempo gioca a favore, anche se questo fattore nasce da una rinuncia, questa sì dolorosa. «Purtroppo quest’anno dovremo rinviare, augurabilmente al prossimo anno, il Camp negli Stati Uniti, tra New York e Philadelphia, e la bella novità del Camp a Vitoria, in Spagna, che eravamo riusciti a programmare chiudendo le iscrizioni con successo – afferma coach Richard Lelli -. L’epidemia ha portato alla cancellazione dei Nike Camp e a quella, non ancora ufficiale ma possibile, del Sixers Camp e di quello internazionale del Saski Baskonia. Troppo rischioso per tutti e anche per noi che mettiamo la sicurezza dei ragazzi e delle loro famiglie, assieme a quella dei nostri istruttori, al primo posto. Ciò nonostante in Italia potrebbe essere ancora possibile, stando anche solo alle normative previste dall’inizio di giugno, dare vita a camp sportivi. E noi stiamo lavorando per mantenere il 4° Basketball Stars Camp a Forlì. E’ possibile e in assoluta sicurezza per tutti. Sarebbe anche un bellissimo segnale per tutto il movimento».
Sicuramente rappresenterebbe l’emblema della volontà di reagire, il primo segnale concreto che il futuro è possibile e non è distante anni luce da noi. «No, anche perché la nostra intenzione è quella di mantenere le date originarie, ossia tre turni settimanali dall’8 al 26 di giugno, ma se nel frattempo dovessero aprirsi degli scenari a livello normativo tali da consentire un’attività sportiva meno vincolata e vincolante, allora potremmo anche posticipare l’inizio di qualche settimana sfruttando la finestra del camp in Spagna e negli Usa che abbiamo dovuto stoppare. Già con le previsioni dei decreti attuali, però, c’è la possibilità di tornare in campo».
Entriamo più nel dettaglio di come potrebbe presentarsi il 4° Basketball Stars Camp. Il concetto è semplice: un camp di pallacanestro è fondamentalmente equiparabile ai Centri Estivi che, con misure rigorose e a piccoli gruppi, dovrebbero essere preservati. Richard Lelli e Simone Pierich hanno ideato un’organizzazione molto flessibile, modulabile sulle possibilità effettive che si potranno sfruttare. «Esattamente, abbiamo una mezza dozzina di tipologie di Camp diversi a seconda di ciò che si potrà fare – sorride Lelli -. I perni irrinunciabili sono la misurazione della temperatura ai ragazzi all’inizio e alla fine di ogni seduta, i dispositivi di protezione individuale da indossare, la definizione di precisi percorsi d’entrata e uscita dalle strutture del polisportivo, la sanificazione e suddivisione degli spogliatoi, i palloni individuali e, nel caso, il pranzo al sacco per ogni ragazzo. Con le possibilità attualmente concesse, poi, il campo da pallacanestro si può suddividere in “quarti” per fare attività all’interno di ognuno degli spicchi con un istruttore ogni 5 e 6 bambini per le classi d’età comprese tra gli 8 e i 14 anni e uno ogni 8 per i ragazzi in età da scuola superiore. Questa è la proporzione pensata per i Centri Estivi ed è attuabile anche per noi. Se, comunque, ci fosse bisogno di fare gruppi meno numerosi, siamo pronti inserendo nel team un numero maggiore di istruttori».
In questo momento, però, un “cinque contro cinque” è impossibile. Dovesse restarlo, Basketball Stars Camp accentuerà la sua impronta di specializzazione tecnica, senza però rinunciare al fattore divertimento che in un camp è basilare. «Ci concentreremmo sull’attività fisica e atletica e poi su tutti gli aspetti della tecnica individuale che sono innumerevoli e importantissimi. Certo, mancherebbe l’agonismo, la partitella, ma tutto il resto rimarrebbe. Comprese le gare di tiro, i premi, la competizione e i riconoscimenti a tutti i partecipanti».
Per questo le iscrizioni non sono mai state chiuse. Venendo incontro il più possibile alle famiglie. «Abbiamo già una ventina di ragazzi iscritti per ognuno dei tre turni e per la massima tutela delle famiglie non stiamo raccogliendo alcuna caparra nel caso fossimo costretti a rinunciare. I genitori li stiamo tenendo costantemente informati sull’organizzazione e gli sviluppi della situazione ed è possibile iscriversi senza impegno a info@starscampforli.it».
Enrico Pasini