Enrico Pasini

Romagna, ti aspetta un bel viaggio quest’anno! Insomma, bello lo vedremo, lungo lo sarà senz’altro se verranno confermate le indiscrezioni che danno ormai per certo l’inserimento di Pallacanestro 2.015 Forlì e Basket Piero Manetti in un girone che, se non si chiamerà Sud di nome, tale lo sarà di fatto.

Caduti nel vuoto gli appelli di Giancarlo Nicosanti e Roberto Vianello a riconsiderare la suddivisione geografica della prossima serie A2 in termini di conference territoriali o di permanenza della logica Est-Ovest, giovedì dovrebbero essere varati due gruppi di 14 squadre l’uno prevedendo una fascia orizzontale che va dal Piemonte al Friuli, con l’inserimento di Piacenza e delle due siciliane Trapani e Capo d’Orlando e una “biscia” che scende da Ferrara a San Severo, poi risale tra Campania e Lazio e termina a Pistoia.

E’ in questo girone che Forlì e Ravenna dovrebbero giocarsi le proprie carte – Ferrara, Cento, Forlì, Ravenna, Pistoia, Eurobasket Roma, Stella Azzurra Roma, Rieti, Latina, Chieti, San Severo, Napoli, Scafati e Caserta – e se dal punto di vista tecnico la situazione si fa complessa visto il valore altissimo di almeno tre formazioni (Napoli, Scafati, Pistoia) e le qualità della possibile mina vagante Ferrara, è in termini di distanze che c’è davvero da mettersi le mani nei capelli.

Non solo perché viaggiare più lontano costa di più, ma anche perché porta (teoricamente e se le trasferte dei tifosi saranno consentite) meno pubblico ospite ai match casalinghi. Ergo: più costi e meno incassi. Necessario, se questo girone sarà confermato, incrementare la mutualità in favore delle squadre emiliano-romagnole che risulteranno le più penalizzate.

Di quanto? Andiamolo a scoprire con una premessa. La situazione di Caserta è ancora sub iudice, o meglio “sub ComTec”: se passerà il vaglio dell’organismo di vigilanza contabile, tutto resterà così com’è ora, altrimenti potrebbero essere riaperti i termini per tutte le squadre di B ai fini di una richiesta di ammissione. Al momento una wild card alla Pallacanestro Avellino pare improbabile, esistendo ancora in B la Scandone, così come Salerno ha fatto domanda ma oltre il termine del 20 luglio. Anche la sua non sarebbe accoglibile. Però… se si riaprono i termini, la Virtus Arechi potrebbe ripresentarla e farsela accettare. Per i gironi non cambierebbe nulla. Anzi no… cambierebbe in peggio perché il chilometraggio aumenterebbe ulteriormente.

Ecco, quindi, quanta strada dovrebbero macinare Forlì e Ravenna. Diciamolo subito: rispetto alla stagione 2019-2020 1.218 chilometri in più i giallorossi, 1.145 i biancorossi.

In totale, se il girone venisse confermato, la Pallacanestro 2.015 viaggerà per 4.305 chilometri, che diventerebbero addirittura 4.371 con Salerno al posto di Caserta. Il Basket Piero Manetti, invece, macinerà 4.416 chilometri, che salirebbero a 4.482 con Salerno.

Un anno fa, le due romagnole avevano una sola trasferta sopra i 500 chilometri di distanza (Caserta), due sopra i 400 chilometri (considerando San Severo) e in totale 3 sopra i 300 chilometri (Udine da aggiungere alle due precedenti). Adesso sarebbero 3 trasferte sopra i 500 chilometri (Caserta, Napoli e Scafati), 5 sopra i 400 (si aggiungono San Severo e Latina) e in assoluto 8, dalle tre di un anno fa, sopra i 300 chilometri. A Ferrara va pure peggio…

Certo, sono salvi i derby regionali, ma se il campionato partisse il 15 novembre ancora a porte chiuse e in una delle prime due giornate il calendario proponesse un derby come SEMPRE è stato negli ultimi anni? No, perché bisogna stilare un programma di 7 gare e in due turni potenzialmente a porte chiuse, un qualche derby regionale tra Emilia-Romagna, Lazio e Campania ci scappa per forza.

Sarebbe un disastro ben oltre quello che già così si profilerebbe.

E non è, il nostro, un piangere. Prima di tutto perché chiediamo che almeno vengano forniti dei contributi ai club se così sarà, poi perché per onestà intellettuale dobbiamo ammettere  che anche nell’altro raggruppamento c’è chi se la passerebbe malissimo. E’ Udine. Per lei viaggiare sino a Forlì significava percorrere 333 chilometri, ora dovrebbe andare in Piemonte e sono tutte distanze superiori (513 chilometri verso Torino, 473 verso Biella). L’Apu percorrerebbe 4.035 chilometri solo sul continente, esclusi pertanto i due voli da prendere per la Sicilia. Aggiungiamoci questi e il conto diventa salato ancora di più.

 

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