E’ stato realizzato un anno fa e inaugurato ufficialmente in primavera, ma per festeggiare l’inizio dell’estate e, auspicabilmente, quello di una nuova fase cche porti chi fa sport e chi studia a vivere i propri impegni e le proprie passioni in modo quanto più possibile “normale”, l’Università e la sua propaggine sportiva, il CusB, hanno scelto proprio il nuovissimo playground del Campus di Forlì per dare vita al primo torneo di pallacanestro “3 contro 3” interuniversitario.
Un segnale simbolico, tanto più in una città dove la tradizione dei canestri è profondamente radicata, motivo per cui il “campetto” della cittadella di viale Corridoni è stato fortemente voluto. E, adesso, anche effettivamente utilizzato. iL primo atto è stato il torneo a 6 squadre con tanto di premi finali in buoni spesa offerti dal Conad del centro commerciale “PuntadiFerro”. Primo atto, perché Alessandra Altamore, referente per il Cus Bologna a Forlì, ha le idee chiare: «Vogliamo proporre un paio di appuntamenti l’anno e il prossimo, Covid permettendo, è previsto per ottobre. Quello di quest’anno è stato anche un segnale di ripartenza sotto il profilo della pandemia, il messaggio di una città che vuole, con noi, riaprirsi alla vita e che ha voglia di fare sport».
Questa settimana, quindi, tra le 19 e le 22.30 è andata in scena la manifestazione con 6 squadre divise in gironi da tre, semifinali e finalissima vinta dagli Orlando Tragic, formazione composta per due terzi da studenti del Campus di Forlì: Stefano Ademollo, Francesco Molea, Mohamed Syla e Federico Schroder. Alle loro spalle, Cava69ers, poi Wesley, Newschool (composta da studenti liceali che si iscriveranno ai corsi dell’Unibo a Forlì), Arrosto e Tiro e I Sopravvissuti.
Grande soddisfazione e legame basket-Università sempre più stretto. «Qua il basket ha una grande tradizione e un torneo è davvero il modo migliore per ripartire di slancio – spiega Altamore -. Abbiamo anche una squadra che va sotto il nome di Alumni e a Forlì è nato un torneo universitario con formula open, aperto a tutti».