Il fine settimana delle domande. Le risposte? Forse già dal prossimo turno.
Il campionato di serie B ha fatto gli straordinari e dopo il turno infrasettimanale si scendeva nuovamente in campo per una settima giornata che ha regalato pochissimi sorrisi e tante, forse troppe, domande sul futuro delle formazioni romagnole. Tutte che più di una ragione per masticare amaro a parte Lugo.
Sì, perché è della squadra di coach Gianluigi Galetti l’unico successo di giornata. Successo prestigioso e importantissimo per l’economia del campionato biancoverde. A cadere al Pala Banca è stata la Virtus Padova, squadra di rango superiore ai romagnoli, ma anche squadra che almeno per 30′ non è riuscita a trovare il modo di fermare l’attacco lughese, il vero vincitore di giornata anche perché quello, forse, meno atteso. 88 punti sono obiettivamente tanti per una squadra giovane che ha trovato protagonisti attesi (Seravalli), ritrovati dopo un periodo di flessione (Filippini) e inattesi come quel Luca Valentini che aveva saltato le ultime 3 gare e che, al rientro, è stato determinante al di là degli 11 punti a referto. Dopo due ko in striscia ora Lugo respira a pieni polmoni, ma attenzione… Beh, lo diremo più avanti.
A piangere sono tutte le altre a partire dai Raggisolaris Faenza che proprio di vincere in trasferta non se ne parla… Certo, il calendario è stato poco amico e in fin dei conti a pesare sulla classifica sono sempre e comunque quei punti inopinatamente persi a Palermo. Però… Però sconfitta a Cento, ko a Piacenza e -20 a Lecco. Qualcosa ancora non va per una formazione che dichiaratamente (e legittimamente) doveva puntare ai primissimi posti della classifica. Tutti gli scontri diretti esterni sono stati persi e anche se siamo appena a novembre, non è un bel segnale. E’ segno che la crescita del gruppo è più lenta del previsto. E’ segno che a livello di personalità forse (ribadiamo, forse) manca qualcosa. E’ segno, e questo lo dicono i numeri, che la panchina fatta eccezione per Perin, è lunga ma incide meno del previsto. E in trasferta la panchina è basilare.
Brutto anche il ko casalingo, il primo, dei Tigers Forlì. La vittoria a Scandiano doveva in teoria mettere le ali ai neroarancio e l’impegno con una Olginate presentatasi al Villa Romiti senza un cardine quale Tagliabue, doveva essere la chiave di volta del girone d’andata. La pompa di benzina con la quale fare il pieno di convinzione e carica in vista del doppio impegno in trasferta a Cento e Rimini. E invece, al di là dell’episodio finale (probabilissimo fallo sul tiro di Papa che sarebbe valso il successo allo scadere) Forlì ha toppato perché ha approcciato male il match. Troppa leggerezza? Troppa sicurezza? Plausibile, ma c’è di più: la squadra sembra ancora giocare più d’istinto che d’assieme. Le qualità tecniche e atletiche individuali non si discutono, ma per emergere al cospetto di formazioni meno dotate (come Olginate) devono tradursi in un “assieme” che ancora non è quello che lo stesso Giampaolo Di Lorenzo si aspetta. Adesso per fare almeno un colpo tra Cento e Rimini serve un bagno non tanto d’umiltà, ma di applicazione, altrimenti il rischio è che questa squadra resti perennemente ondivaga. E le doti per non esserlo ci sono eccome.
Chiudiamo con Rimini che ha trascorso una settimana nerissima. Prima il crollo a Faenza, poi il ko al Flaminio con una diretta concorrente per la salvezza come Scandiano. E’ quest’ultima sconfitta che brucia e pone interrogativi. Perché ciò che si è visto in attacco da parte dei biancorossi è stato ancora una volta poco. Anzi, pochissimo. Le vittorie iniziali avevano illuso l’ambiente? Diciamolo apertamente: un po’ sì. Non Andrea Maghelli, però, che adesso ha un compito importante: fare capire alla squadra che deve tenere i piedi per terra senza, però, deprimersi dopo queste due sconfitte. Operazione delicata da cui passa tanto del futuro dei Crabs.
Queste le domande lasciate aperte dal 7° turno. Come dicevamo in premessa, però, le risposte possono già arrivare il prossimo week-end perché per le romagnole sono in vista impegni importanti. Tutti, nessuno escluso. Domenica Rimini va a Palermo e in palio ci sono punti pesanti come macigni in chiave salvezza. Lo stesso si può dire per Desio-Lugo, altro scontro diretto cruciale che, se i romagnoli dovessero fare proprio, darebbe iniezioni di serenità più uniche che rare. Poi c’è Raggisolaris-Virtus Padova al Pala Cattani e Faenza deve assolutamente vincere per non perdere troppo terreno dalle posizioni che contano. Infine per i Tigers arriva la trasferta di Cento. Proibitiva? Sulla carta sì visto che anche in quest’ultima giornata la capolista ha mostrato tutta la sua forza vincendo di 20 a Crema. Però i forlivesi sono capaci di tutto. Mai dire mai.
Enrico Pasini