Enrico Pasini

IMOLA. Ricordate la stagione dell’Andrea Costa 2016-2017, l’ultima con Giampiero Ticchi in panchina? Ecco dimenticatela in fretta visto che non c’è nessun parallelismo tra questa annata e quella precedente, la terza col coach di Gradara sul pino. Imola è ora un gruppo coeso che rema tutto dalla stessa parte verso un obbiettivo primario chiamato salvezza matematica magari raggiunta con largo anticipo. Diciotto punti in altrettante partite sono un bottino per il quale in tanti in via Valeriani avrebbero firmato col sangue solo lo scorso agosto in fase di raduno.

 

Demis Cavina

LA GENESI – Si sono annusati lungamente ed hanno mantenuto continui contatti telefonici l’AD Domenicali ed il coach residente a Castel San Pietro che già aveva allenato nella famosa e fortunata stagione dei BJ Mckie ed Hicks culminata coi play-off e che a marzo aveva regalato anche la finale di Coppa Italia disputata a Ferrara persa solo contro l’ambiziosa Scafati poi salita in A con Valli in panchina. L’esperto amministratore delegato imolese appena fiutata la concreta opportunità di riportare il classe 1974 all’Andrea Costa non ci ha pensato un attimo ed ha sfruttato la voglia del coach di riavvicinarsi a casa dopo tante esperienze lontano dalla sua Emilia. Mossa azzeccata con Cavina che ha subito preteso ruoli e competenze chiare con ognuno al proprio posto, situazione mancata nell’ultimo periodo in biancorosso della precedente gestione imolese con Foschi come GM. Appurato il budget a disposizione ha subito iniziato a lavorare sotto traccia in simbiosi col suo staff chiudendo il roster in anticipo rispetto alle abitudini societari.LA SVOLTA? – Crocevia importante è il post gara di Verona dove il condottiero ha messo a tacere i brusii contro un americano, Bell, sin li deludente. Nasi storti non solo dei tifosi ma anche da qualcuno ben più vicino alla base societaria. Dalla conferenza stampa del PalaOlimpia sono infatti 6 le vittorie(tutte casalinghe) e 3 le sconfitte di una truppa che ha ritrovato il numero tre come leader e finalizzatore seppur partendo dalla panchina. La mossa della “retrocessione” partendo da seduto a favore di Gasparin pare aver tolto pressione ala guardia di Las Vegas e galvanizzato l’ex Piacenza ed Omegna divenuto un vero mastino difensivo oltre che a farsi quasi sempre trovare pronto in attacco. Scelte coraggiose ma che trovano riscontro nei risultati che hanno fatto di nuovo ricreare entusiasmo attorno ai biancorossi.

Riguardate la sua conferenza stampa:  https://www.youtube.com/watch?v=KxXs9uZVKSo

AMMAZZA GRANDI – Se nelle prime giornate le vittorie erano arrivate sempre ai danni di formazioni con classifica peggiore da Dicembre in poi il salto di qualità avviene col piccolo e scomodo PalaRuggi a diventare fortino inespugnabile anche per gruppi ambiziosi come quelli di Treviso, Udine e Trieste. Già in precedenza era mancato veramente poco contro formazioni di alta classifica con la Fortitudo a sbancare Faenza grazie ad una magia di Mancinelli da lontanissimo mentre a Mantova i falli di Wilson hanno aiutato i padroni di casa ai tanti rimbalzi offensivi nel finale dove Brownridge ha di fatto messo l’unica sua zampata della non eccelsa esperienza agli Stings.

DA MIGLIORARE – La condizione fisica di alcuni senatori è stato sicuramente una costante di questi primi mesi con Prato spesso in difficoltà per via degli infortuni e di nuovo decisivo solo contro l’Alma pochi giorni addietro. Maggioli ci ha messo invece tanto a carburare ed inserirsi nel nuovo modulo di Imola dopo tre stagioni a digerire il triangolo. Passa invece dalla crescita di Simioni parte dei destini ed obbiettivi nel prossimo futuro dell’Andrea Costa. Sin qui non sempre “in ritmo” coi compagni l’ex Trieste se cresce in intensità può aiutare la truppa a non perdere fluidità e concentrazione quando Wilson è a rifiatare.

Lorenzo Penna

PUNTI DI FORZA – Con Lorenzo Penna il capo allenatore si è dato come obbiettivo di fargli fare il grande salto come già successo con Spissu tre stagioni fa. L’ex Virtus infatti subisce gli urli ed il “bastone” di Cavina ricevendo in cambio preziosi consigli e responsabilità su come migliorare. Giocatore numero 24 che grazie al sudore e le sedute supplementari di lavoro sta dimostrando di valere la categoria migliorando ad ogni match sempre di più arrivando anche a guadagnarsi il simbolico premio di miglior Under 21 di Dicembre. In doppia doppia punti e rimbalzi per ben 10 gare su 18 è Jeremiah Wilson, ragazzo d’oro e molto silenzioso che fa rumore con le prestazioni. In estate il miglior allenatore della scorsa Serie A aveva previsto che lo avrebbero rubato nel mercato di Gennaio anche al piano di sopra, sulle rive del Santerno fanno gli scongiuri ma anche il coach di Pistoia ci aveva visto giusto con il classe 1988 tra i migliori Usa del girone Est.

FUTURO PROSSIMO – Imola attualmente al nono posto in quel limbo che regala la salvezza senza la forca dei play out. Parlare di play off in zona si rischia il linciaggio con tutti a spegnere ogni ardore precoce probabilmente per evitare di fare volare coi sogni ed allentare la guardia ad un gruppo mediamente giovane. La crescita e continuità di un Alviti sempre più importante sia come realizzatore che, in caso di necessità, nel quintetto camaleontico a sgomitare sotto le plance da secondo lungo sta dando imprevedibilità all’Andrea Costa. Essendo onesti e guardando le avversarie con roster ed eventuali aggiunte di mercato pare alquanto remota la possibilità di divertire il pubblico anche nella post season raggiunta due stagioni fa da coach Ticchi con l’ottavo vinto contro Siena. Intanto giusto raggiungere la tanto agognata quota 22 (o 24) che varrebbe la salvezza anticipata e permetterebbe di pianificare il futuro senza angosce alla società.

Alessandro Salvini

Febbraio 1, 2018

E’ IMOLA MA TU CHIAMALA (SE VUOI) RIVELAZIONE

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