Tre anni fa fu Matteo Spagnolo ad aprire una nuova pagina per la pallacanestro italiana andando a giocare, appena 14enne, per il Real Madrid. Le sue orme adesso sono ricalcate da un giovane talento forlivese che non ancora 16enne (li compirà a novembre) è stato selezionato dal Basket Club Valencia, una delle società spagnole più importanti e disputerà il campionato nazionale 2021-2022 nelle fila della squadra Junior della società vincitrice della Liga nel 2017 e di ben 4 Eurocup, l’ultima delle quali nel 2019.

Alex Ceredi, classe 2005 per 197 centimetri, cresciuto nel Centro Minibasket Romiti per poi passare al Ca’ Ossi, alla Virtus Bologna che ancora ne detiene il cartellino, alla Pallacanestro 2.015 e alla Vis Ferrara nelle ultime due stagioni, ha da sempre il basket nelle vene visto che il padre Jarno e la madre Sandra Giunchi hanno giocato e allenato lui e tanti giovani forlivesi a partire dal minibasket. Dalla scorsa settimana si è già stabilizzato a Valencia dove frequenterà il Bachillerato, ossia il nostro Liceo, e tra un paio di settimane, completato il suo inserimento in rosa, giocherà in quello che in Italia sarebbe il campionato Under 18 d’Eccellenza. La squadra è composta da atleti del 2004 e 2005, quasi tutti spagnoli di passaporto o di adozione. Escludendo alcuni compagni turchi ed argentini le cui famiglie vivono da anni in Spagna, Ceredi è l’unico innesto “straniero” nel Valencia e si accinge ad affrontare un’esperienza unica di vita e di crescita sportiva.
Ed è proprio così visto che, per le regole molto limitative sui tesseramenti, essere scelti da una squadra spagnola è molto difficile: dopo Spagnolo, c’è riuscito solo Ceredi. Come? «Da quando la Virtus non ha più investito sulla foresteria abbiamo cercato nuove opportunità, da Forlì a Ferrara e quest’estate abbiamo mandato qualche video in giro, anche all’estero – spiegano i genitori Jarno e Sandra -. Nessuno ci ha contattato per un mese e mezzo, poi il 30 agosto hanno telefonato da Valencia dicendosi molto interessati e chiedendo se potevamo portare Alex subito per un provino di 3 giorni. Siamo corsi a fare i biglietti aerei e l’1 settembre eravamo là». Ad accoglierli, una struttura che non ha pari in Italia, l’Alqueria del Basket: una cittadella con 13 campi tra indoor e all’aperto, un palasport da 16mila posti in via d’ultimazione, 49 squadre giovanili tra uomini e donne e uno staff di 70 allenatori. «Il provino lo ha fatto davanti a 5 coach e al termine ci hanno chiesto di poter tesserare Alex anche se era rimasto solo un posto libero. Lui? Entusiasta, non ci credeva, ha sempre amato la Spagna anche se non l’aveva mai visitata e alle medie studiava spagnolo. Abbiamo detto di sì, subito, l’abbiamo iscritto a scuola e al resto, compreso l’appartamento, ci pensa il club».
Ceredi resta formalmente un giocatore controllato dalla Virtus, ma sino a giugno giocherà a Valencia. Poi si vedrà. Intanto può crescere e tanto. «Si allenerà individualmente 3 giorni alla settimana anche la mattina – spiegano i genitori – gli allenatori ci hanno detto di apprezzarne il talento tecnico offensivo, il tiro, il passaggio, e di puntare su di lui anche perché fisicamente è ancora tutto da formare e anche se è esile, per loro non è un problema. Anzi, è un’opportunità». Per Alex Ceredi, lo è di certo.
(articolo di Enrico Pasini uscito sul Corriere di Forlì il 21/09/2021)