Sei conferme e sei volti nuovi per una Faenza che vuole tenersi stretta l’A1

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Sei conferme e sei volti nuovi per una Faenza che vuole tenersi stretta l’A1

Con il ritorno nella massima serie dopo nove anni di sanguinosa assenza (è cambiata la società, ma la piazza ha la passione di sempre), Faenza è carica di entusiasmo e aspettative. Da buona matricola, la E-Work punterà alla salvezza, ma anche grazie a una buona campagna acquisti può tranquillamente strizzare l’occhio ai play-off.

Tolte le quattro regine (Venezia, Schio, Virtus Bologna e Ragusa), le altre dieci se la giocano. Sulla carta, Geas, Campobasso e Costa Masnaga hanno qualcosa in più, ma è tutto da vedere.

Faenza non potrà contare su Simona Ballardini, che ha detto stop (è rimasta comunque come team manager), ma tra conferme e nuovi arrivi ha allestito una squadra equilibrata e interessante. Accanto alle sei confermateFederica Franceschelli (nuova capitana), Licia Schwienbacher, Rachele Porcu, Elisa Policari, Lucia Morsiani e Alice Cappellotto, ci sono altrettante novità. Per le straniere si è puntato sull’usato sicuro: Jori Davis, guardia americana classe ’89 ha una lunga esperienza sia nel campionato italiano (Battipaglia, San Martino di Lupari, Costa Masnaga) sia in Europa (l’anno scorso ha giocato nell’Olympiacos) e garantisce qualità e affidabilità, mentre la lunga nigeriana Pallas Kunaiyi-Akpanah è più giovane (classe ’97), ma vanta già una discreta esperienza europea (arriva
dalle belghe del Namur) e ha le caratteristiche tecniche e fisiche che il confermatissimo coach Diego Sguaizer cercava. C’è poi l’ala grande italo-argentina Victoria Llorente, 25 anni, l’anno scorso a Patti, protagonista nel campionato spagnolo e con la maglia della Nazionale argentina. Completano il quadro degli acquisti il play classe ’92 Rosa Cupido (da Patti e in precedenza in A1 con Vigarano e Palermo), l’ala del ’93 Giulia Manzotti (da Selargius) e la lunga classe ’98 Elena Castello (da Broni).

Inevitabile separarsi da alcune protagoniste della scorsa stagione, a cominciare da Liga Vente, ritenuta troppo “leggera” per la serie A1. Insomma, il presidente Mario Fermi e i suoi collaboratori hanno fatto un buon lavoro e per il debutto con l’Opening Day del primo week-end di ottobre a Moncalieri c’è fiducia.

I PUNTI DI FORZA

Sicuramente l’entusiasmo di una società e di una piazza “affamate” saranno una spinta importante, ma anche una rosa completa ed equilibrata in ogni reparto offre garanzie a chi, poi, è un punto fermo di affidabilità: coach Diego Sguaizer.
Il giusto mix tra un gruppo già affiatato e le nuove arrivate, aggiunge altri, beneauguranti presupposti.

L’INCOGNITA

L’inserimento delle nuove arrivate farà comprensibilmente la differenza, ma a fare salire o scendere le ambizioni sarà anche l’apporto della panchina.

LA CHIAVE

Il contributo della coppia straniera Davis e Kunaiyi-Akpanah, in due ruoli cruciali. Sì, perché il salto di categoria comporta uno scatto in alto del livello agonistico e specialmente fisico, della competizione. La risposta alla fisicità della serie A1 di Faenza avrà un peso decisivo.

Giovanni Morini

Enrico Pasini
Enrico Pasini
Giornalista pubblicista scrive sul Corriere Romagna dal 1997 occupandosi anche di basket forlivese e romagnolo. Dal 1999 è telecronista delle partite della Fulgor, Fulgor Libertas e Pallacanestro 2.015. Ha condotto Panorama Basket per la prima volta nella primavera del 2013 e poi, stabilmente, dalla stagione 2015-2016

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