Ingressi contingentati per ora al 35% delle capienze dei palasport, mascherine obbligatorie come il green pass, distanziamento tra i presenti, impedimento a portare dentro gli impianti striscioni, bandiere, tamburi: le misure di contenimento della pandemia che investono lo sport al coperto portano molte tifoserie organizzate a dire «No, a queste condizioni».
Sabato a Cento si è svolto un incontro tra i gruppi Ultras della pallacanestro e 20 tifoserie italiane, di serie A, A2 e B, hanno sottoscritto un documento congiunto con il quale motivano le ragioni della scelta di non assistere in presenza alle partite della stagione 2021-2022, né in casa né in trasferta. Tra loro, al momento, ci sono i tifosi di Andrea Costa Imola e Rinascita Basket Rimini. Altri però potrebbero aggiungersi e sposare la stessa linea visto che, obiettivamente parlando, le norme attuali rendono possibile sì tifare (e vivaddio si tornerà a farlo non solo davanti a un monitor di computer), ma non dare vita a tutto ciò che ha sempre contraddistinto il tifo organizzato: rumore, coreografie, striscioni, cori e “gruppo” nel senso di vicinanza anche e soprattutto fisica. In poche parole: il tifo delle curve non è attuabile e quindi “c’è chi dice no”, ossia “non vengo”.
La riunione di sabato ha visto confrontarsi diverse posizioni, poi ne è scaturito un documento congiunto sottoscritto da 20 tifoserie e che riportiamo qui integralmente dalla pagina Facebook degli Onda d”Urto 1993 Imola.
IL MOVIMENTO ULTRAS DEL BASKET DICE NO ALLE RIAPERTURE PARZIALI
“Dopo una lunga riunione coi rappresentanti di tutte le tifoserie organizzate di LBA e diverse rappresentanze di tutte le altre categorie, si è giunti ad una scelta condivisa. Gli Ultras del Basket non entreranno in palazzi con ingressi contingentati e restrizioni!!!
Il tifo organizzato chiede in modo compatto un ripristino degli ingressi al 100% sul modello già diffusissimo in Europa e chiede un sollecito tavolo di confronto con le istituzioni sportive perché si adoperino nelle sedi opportune per un vitale ritorno alla normalità. Una normalità che non è solo capriccio degli innamorati di uno sport ma esigenza di tutto un movimento sportivo che senza l’annesso economico rappresentato dalla “biglietteria” rischia il tracollo finanziario a scapito della stessa sopravvivenza di molte società.
I gruppi sottoscritti si impegnano ad attivarsi presto con iniziative a livello nazionale per dar visibilità alle proprie richieste”.
Sottoscrivono questo comunicato le tifoserie di: Olimpia Milano, Varese, Fortitudo Bologna, Virtus Bologna, Reyer Venezia, Pesaro, Napoli, Trieste, Dinamo Sassari, Reggio Emilia, Cento, Boys Caserta 2017, Biella, Rieti, Imola, Pistoia, Vigevano, Rimini, Jesi, Udine.