Un aggiornamento, sostanziale, martedì 24 agosto, un’altra modifica venerdì 27: ormai i protocolli che regolamentano l’attività giovanile, maschile e femminile, per la stagione 2021-2022 cambiano come il vento la sua direzione e stare dietro a tutti i ritocchi in corsa sta diventando francamente difficoltoso. Figuriamoci per le società che queste direttive devono gestirle all’atto pratico, farle conoscere a decine di famiglie e ai propri tecnici e collaboratori e, quindi, applicarle.
Vi avevamo appena spiegato come sarebbe funzionata la gestione degli atleti, divisi in tre classi a seconda del grado di protezione personale dal Covid-19 ed ecco che la Fip ha aggiornato le linee guida con alcuni accorgimenti. La sostanza non viene modificata per quanto concerne i ragazzi e le ragazze del cosiddetto Gruppo 3, ossia non vaccinati o con un ciclo di vaccinazione ancora incompleto (qui c’è comunque una piccola novità di cui tenere conto), ma le nuove linee guida correggono il tiro soprattutto per gli altri. In che senso? Lo vediamo subito.
SOGGETTI VACCINATI: Prima di tutto viene chiarito che rientrano in questa categoria anche coloro che hanno ricevuto soltanto la prima dose da almeno 15 giorni e quindi detengono una certificazione valida fino alla data del richiamo. Se la seconda dose viene fatta nei tempi stabiliti, si resta in questa fascia. Se il ciclo vaccinale non viene completato alla data del richiamo, si va a cadere, invece, nella fascia dei soggetti esposti (il gruppo 3).
Definita anche la validità temporale della certificazione, che è 9 mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale. Anche qui, però, sino a quando non cambieranno le regole a livello nazionale dato che il Cts proprio venerdì ha dato un ok di massima all’estensione da 9 a 12 mesi della validità del green pass. Vedremo.
SOGGETTI GUARITI: Nessuna novità, viene semplicemente precisato che per questi soggetti è opportuno che entro i 6 mesi e, comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione, si sottopongano alla somministrazione vaccinale consigliata; in questo caso i soggetti rientreranno automaticamente nel gruppo 1 (Soggetti vaccinati). Nel caso in cui trascorsi dodici mesi dalla guarigione non avessero provveduto a sottoporsi al ciclo vaccinale, rientreranno automaticamente nel gruppo 3 (esposti).
SOGGETTI ESPOSTI: E’ chiarita la casistica di chi ha fatto una sola delle due dosi previste. Testualmente il protocollo asserisce: « Rientrano in questo gruppo anche i soggetti in possesso di certificazione Green Pass rilasciata dopo la prima dose, ma che non hanno completato il ciclo vaccinale alla data del richiamo in caso di ciclo con due dosi».
PROCEDURE MEDICHE INIZIALI
La vera, grande novità dell’ultimo aggiornamento delle direttive sta qui.
Cade l’obbligo del tampone a 48 ore dal primo raduno per tutti gli atleti e componenti degli staff. Il test molecolare o antigenico dovranno farlo solo i soggetti “esposti”, ossia i non vaccinati o non guariti dal Covid poiché mai contratto il virus.
Per tutti gli altri l’aggiornamento LO RACCOMANDA SOLO.
« Viene vivamente raccomandato a tutti i componenti del team di sottoporsi, entro e non oltre le 48 ore antecedenti il primo raduno, a tampone rinofaringeo molecolare o antigenico rapido. Coloro che non rientrano nei gruppi 1 e 2 devono obbligatoriamente sottoporsi, entro e non oltre le 48 ore antecedenti il primo raduno, a tampone rinofaringeo molecolare o antigenico rapido. In caso di riscontro di positività ad infezione da SARS Cov2 all’esito del tampone, il soggetto non potrà partecipare all’attività e seguirà il percorso previsto dalle Autorità Sanitarie competenti. Tutti gli altri componenti risultati negativi svolgeranno le attività programmate».
Altra specifica importante aggiunta è la seguente: per gli atleti di età inferiore ai 12 anni il green pass è facoltativo e quindi non obbligatorio.
Ovviamente si tiene conto del fatto che gli under 12 non rientrano tra le fasce d’età coinvolte nella campagna di immunizzazione.
CONTROLLI SUCCESSIVI
Obbligo di autocertificazione settimanale per tutti. Vaccinati e guariti non avranno obbligo di test periodici, ma li dovranno fare assolutamente se insorgessero sintomi.
Per i ragazzi e le ragazze del gruppo 3, ossia “esposti” resta fermo questo comma: «Dovranno sottoporsi a test molecolari o antigenici rapidi obbligatori con frequenza ogni 48 ore, finalizzati al rilascio della Certificazione Green Pass temporanea».
CASI DI POSITIVITA’
Anche qui c’è una modifica importante.
Prima era scritto che in caso di positività di un elemento, tutti gli altri componenti del team si sarebbero dovuti sottoporre a tampone molecolare O ANTIGENICO RAPIDO.
Ora è obbligatorio il MOLECOLARE. Solo quello. Con questa specifica: «Qualora non fosse possibile eseguire il tampone molecolare (test RT-PCR) ed averne gli esiti prima della gara, il Club deve comunque assicurare la negatività dei propri tesserati, sottoponendo i componenti del Team ad un tampone rapido. In tal caso, il tampone molecolare (test RT-PCR) dovrà essere eseguito dal Team il prima possibile e comunque non oltre le 24 ore successive alla gara. Solamente i componenti del Team risultati negativi al tampone molecolare (test RT-PCR) o, in alternativa, al tampone rapido, potranno prendere parte alla gara».
Per quanto riguarda gli atleti che abbiano svolto il ciclo vaccinale all’estero, fa fede la circolare n.35309 del 4 agosto 2021 del Ministero della Salute.
DELEGATO ALLA VIGILANZA
Sarà una figura chiave per ogni club perché a lui spetterà il controllo su… tutto. Il protocollo Fip spiega nel dettaglio chi è e cosa dovrà fare il DAV.
Ciascuna Società deve prevedere la figura del Delegato alla Vigilanza. Il Delegato alla Vigilanza è nominato dal Presidente della società mediante delega. Il Delegato alla Vigilanza non deve essere necessariamente un tesserato. In occasione delle gare dovrà presentarsi agli ufficiali di gara per il proprio riconoscimento con il documento di identità. Il Delegato alla Vigilanza ha il compito di coordinare e verificare il rispetto delle disposizioni riportate nel presente protocollo finalizzate a prevenire la diffusione del contagio da SARS CoV2. il Delegato alla Vigilanza dovrà:
• Controllare l’accesso all’impianto di tutto il personale e fornire informazioni sulle misure e norme igieniche;
• Verificare costantemente il rispetto delle norme da parte di tutti coloro che sono coinvolti nelle attività organizzative;
• Monitorare le misure igieniche di base (igiene delle mani, igiene per tosse e starnuti, distanza di sicurezza, ecc.) e controllare le norme igieniche in loco durante l’intero periodo di organizzazione dell’evento;
• Intervenire in caso di violazioni delle norme da parte di un soggetto in loco;
• Definire i DPI necessari per tutto il personale che opererà direttamente per la Società ospitante (tipologia di mascherina, distributore gel disinfettante, eventuali visiere, eventuali guanti, ecc);
• Definire l’igienizzazione dell’impianto, anche sulla base dei regolamenti regionali;
• Redigere una lista delle persone presenti alla competizione (ad eccezione del pubblico) nella quale vengono indicati i contatti per la tracciabilità in caso di eventi successivi di insorta positività, avendo cura di conservarle attenendosi con scrupolo alla vigente normativa in materia di privacy;
• Controllare i green pass e le autocertificazioni di arbitri, ufficiali di campo e osservatori;
• Gestire l’ingresso all’impianto sportivo degli spettatori