In questi giorni, in ogni paese o città, tutte le società di pallacanestro che svolgono attività giovanile stanno promuovendo la ripartenza dei corsi, dal minibasket, con tantissimi Open Day e promozioni programmate per avvicinare i più piccoli allo sport, sino alle categorie superiori per classe d’età. Si torna al lavoro, dunque, e quest’anno si spera anche a giocare veri e propri campionati dopo la travagliatissima stagione scorsa vissuta tra allenamenti all’aperto, individuali e tornei che, solo dalla primavera, hanno visto all’opera le nostre formazioni. E in misura molto ridotta visto che una fetta importante di club decise di non iscriversi ai campionati organizzati dal comitato regionale.
Se l’incognita sul futuro persiste, ora la domanda è un’altra e si porta dietro tantissime questioni aperte che, lo diciamo immediatamente, sono delicatissime e meritano un’analisi attenta e approfondita focalizzata sul presente, ma anche sulle prospettive future del movimento basket, che intendiamo avviare. Non qui, ma con una serie di interviste al riguardo che presto vi proporremo.
La domanda è: si riparte come? Con quali obblighi e protocolli? Come questi incideranno sull’attività quotidiana e sulle scelte dei giovani e delle loro famiglie? Parliamo, infatti, di bambini che hanno anche meno di 12 anni e, quindi, non rientrano nella campagna vaccinale, e di ragazzi tra i 12 e i 19 anni che, secondo i dati Ausl diffusi questa settimana, hanno una copertura vaccinale ancora molto limitata. Appena il 32% di loro ha completato il ciclo su scala romagnola: il 38% nel Ravennate, il 36% nel Forlivese, il 33% nel Cesenate e appena il 24% nel Riminese. E in gran parte si tratta di ragazzi dai 15 anni in su.
Ebbene, in sintesi: tampone per tutti a inizio attività, poi chi detiene il green pass può fare allenamenti e partite tranquillamente, mentre chi non è vaccinato è obbligato a sottoporsi a tampone ogni 48 ore, per ogni seduta in palestra e, successivamente, per ogni partita disputata.
Nelle società ci si sta già interrogando. Anche noi lo stiamo facendo perché chi scrive è assolutamente convinto della necessità di vaccinarsi, ma sappiamo benissimo che nella fascia 12-14 anni specialmente, gli adolescenti vaccinati sono ancora pochissimi, gli scetticismi delle famiglie al riguardo non mancano e se i ragazzini non venissero vaccinati, fare basket diventerebbe un costo ingente: 10-12 tamponi al mese, al costo di 8-10 euro l’uno sarebbero 100-120 euro in più ogni mese solo per allenarsi. E i ragazzini coi loro genitori, come un addetto ai lavori ci ha riferito «di fatto passerebbero le loro giornate ad alternare scuola, palestra e… farmacia e non sempre sarà possibile fare il tampone all’orario che uno vorrebbe e dopo un po’ o si capisce che economicamente non ce lo si può permettere o un ragazzino si stufa e lascia il basket».
Ecco… noi una risposta ce l’abbiamo: VACCINATE!!!
Sappiamo, però, che resterà chi non lo farà e allora per la pallacanestro gli interrogativi si pongono eccome. Dopo un anno e mezzo tra difficoltà immani, sarà davvero il 2021-2022 la stagione della ripresa o il rischio di perdere ulteriori praticanti è un’ombra pesante e scurissima sempre più incombente?
I PROTOCOLLI GIOVANILI FEDERALI
Vediamo cosa dicono esattamente i nuovi protocolli, aggiornati in tal senso martedì 24 agosto, per la pianificazione, organizzazione e gestione degli allenamenti e delle gare per i Campionati Giovanili di Pallacanestro di preminente Interesse Nazionale Maschili e Femminili, finalizzate al contenimento e contro la diffusione dell’infezione da SARS-CoV2. Sono indicazioni che regolano lo svolgimento delle competizioni sportive e costituisce il riferimento per le attività (allenamenti, amichevoli, gare). delle società giovanili del campionato di pallacanestro.
Ai fini della corretta individuazione dei percorsi sanitari da mettere in pratica, in caso di contatto con il virus, i soggetti vengono classificati in tre gruppi:
1- SOGGETTI VACCINATI sono coloro i quali hanno effettuato il ciclo vaccinale completo (due dosi, una dose in caso di vaccino monodose) e quelli che hanno ricevuto la prima dose da almeno 15 giorni (green pass). Questi ultimi saranno considerati “esposti” fino a completamento del ciclo vaccinale.
2- SOGGETTI GUARITI dovranno essere in possesso di certificazione rilasciata dal Medico dello Sport sulla base degli accertamenti ritenuti necessari, che attesti l’idoneità a riprendere l’attività sportiva agonistica, facendo eventualmente riferimento alle normative vigenti. Per i non atleti facenti parte del Team sarà necessaria una certificazione di guarigione rilasciata dalle autorità sanitarie. Per questo gruppo (green pass) la raccomandazione degli esperti è quella di eseguire entro i sei mesi e comunque non oltre i dodici mesi dalla guarigione una dose di vaccino allo scopo di rinforzare la protezione, ed in questo caso i soggetti rientreranno nel gruppo uno (vaccinati). Nel caso in cui, alla scadenza dei dodici mesi dalla guarigione il soggetto non avesse provveduto alla vaccinazione, rientrerà nel terzo gruppo (esposti).
3- SOGGETTI ESPOSTI al contagio da COVID-19, ovvero non vaccinati, non guariti e che non sono mai stati affetti da COVID-19. Fanno parte di questo gruppo anche i soggetti che abbiano assunto solamente una dose di vaccino.
Tutti gli operatori sportivi che compongono i team si sottoporranno, entro e non oltre le 48 ore antecedenti il primo raduno, a tampone rino-faringeo molecolare o antigenico rapido, per accertare eventuali positività. Se uno o più componenti del Team (compresi i soggetti vaccinati green pass), dovesse risultare positivo al COVID-19 all’esito del tampone, sarà allontanato dalla squadra, verrà isolato e seguirà il percorso previsto dalle autorità sanitarie. Tutti gli altri componenti il team risultati negativi proseguiranno per le attività programmate.
Controlli successivi
Successivamente all’inizio dell’attività e fino alla partenza delle competizioni ufficiali sarà necessario prevedere:
Test molecolari o antigenici rapidi obbligatori con frequenza ogni 48 ore, finalizzati ad avere Green Pass valido per i componenti del team appartenenti al gruppo 3 (non vaccinati o con una sola dose di due)
Green Pass valido per i soggetti vaccinati o covid-19+ (guariti)
Per le competizioni ufficiali:
Test molecolari o antigenici rapidi obbligatori nelle 48 ore precedenti ogni gara finalizzati ad avere Green Pass valido per i componenti del team appartenenti al gruppo 3.
Per i soggetti appartenenti al gruppo 3 resta confermato l’obbligo di svolgimento del tampone molecolare o antigenico rapido, finalizzato ad avere un Green Pass valido nei giorni precedenti e successivi alla gara, per lo svolgimento delle regolari attività di allenamento.
N.B. In precedenza il protocollo richiedeva solo tampone molecolare o antigenico ogni 14 giorni nel corso della preparazione pre-campionato, e successivamente nelle 48 ore prima di ogni gara e/o partita amichevole.
Nel caso di partite amichevoli per gli eventuali partecipanti appartenenti al gruppo Esposti, è necessario prevedere un tampone molecolare o antigenico rapido eseguito nelle 48 ore precedenti finalizzato ad avere un Green Pass valido.
In caso di positività di un componente il team, appartenente ad uno qualunque dei tre gruppi, tutti gli altri componenti la squadra saranno sottoposti ad un tampone molecolare o antigenico rapido. Gli appartenenti al gruppo uno e due, saranno sottoposti a tampone molecolare o antigenico rapido solo in presenza di sintomi (febbre, tosse, faringodinia, rinite, congiuntivite, diarrea, anosmia, disgeusia, ecc.). Gli atleti che hanno contratto la malattia COVID-19 quando guariti, per essere riammessi alle attività sportive, dovranno essere in possesso di certificazione rilasciata dal medico dello sport sulla base degli accertamenti ritenuti necessari, che attesti l’idoneità a riprendere l’attività sportiva agonistica, facendo eventualmente riferimento alle normative vigenti. Per i non atleti facenti parte del Team sarà necessaria una certificazione di guarigione rilasciata dalle autorità sanitarie.
Tutti gli appartenenti al team dovranno produrre settimanalmente una autocertificazione.
E per il Minibasket?
C’è l’altro protocollo, di fatto i minori di 12 anni vanno avanti ad autocertificazioni settimanali