Coronavirus fa rima con psicosi? Da quanto stiamo osservando in questi giorni, sì. Fa anche pandant con incertezza, smarrimento e caos per quanto concerne il mondo della pallacanestro che tra gare giocate (poche) e rinviate (tante), non sa come verrà calendarizzata una fase finale di stagione regolare che incide sui piazzamenti in base ai quali stilare le classifiche valide per gli incroci nella fase ad orologio.
Già questo è un problema, ma dopo l’ordinanza regionale che vieta le manifestazioni sportive sino a domenica 1 marzo, un’ombra cala anche sulle Final Eight di Coppa Italia di Ravenna che dovrebbero iniziare venerdì 6 marzo. Si giocheranno regolarmente? Slitteranno avanti e di quanto? Nessuno ancora può dirlo perché nessuno sa che sviluppi avrà questa fase convulsa e quali decisioni assumeranno, di conseguenza, politica nazionale, prefetture, Fip e Lega Nazionale Pallacanestro.
Domenica eravamo a Ravenna e ne abbiamo parlato con chi è direttamente coinvolto in questi discorsi come il direttore generale del Basket Piero Manetti, Julio Trovato. Ecco cosa ci ha detto.
Trovato, che succede? E soprattutto, che può succedere dopo i provvedimenti della Regione?
«Mi auguro che le decisioni siano prese su scala nazionale, perché ad oggi la politica sta prendendo provvedimenti a tutela della salute dei cittadini su scala territoriale, ma per lo sport servono scelte che tutelino l’equità competitiva. Se si blocca il campionato lo si blocchi tutto, se si spostano in avanti delle partite, le si sposti tutte e non solo alcune, in modo tale che, al di là della contemporaneità dell’ultimo turno, non ci sia chi debba recuperare tanti match troppo ravvicinati e chi, nulla. Soprattutto nel raffronto tra i due gironi che andranno a intersecarsi».
Quindi tutta l’ultima giornata dovrebbe slittare nella sua interezza?
«Sì. La situazione si è evoluta velocemente nella giornata di sabato e domenica e credo che la Federazione debba assumere delle scelte, vedremo anche perché poi c’è la Coppa Italia che ci coinvolge direttamente e uno spostamento eventuale della data comporta un cambio di rotta importante a livello organizzativo di notevole portata».
Cosa si sa al riguardo?
«Ancora non abbiamo alcuna certezza, il timore da scongiurare è che si giochi una Coppa senza pubblico che non darebbe risalto a un evento così importante per la città di Ravenna e in generale per il movimento della pallacanestro e creerebbe un danno agli equilibri economici. Quindi io credo che se la situazione non dovesse trovare un suo momento di equilibrio, mi aspetto che venga considerata la possibilità di rimandare la manifestazione, cosa che permetterebbe a tutti una maggiore serenità nel partecipare all’evento».
Enrico Pasini