Di lui conosciamo benissimo la competenza, ne apprezziamo l’acutezza e le capacità oratorie che ha messo in mostra tante volte come opinionista a Panorama Basket e che settimanalmente sfoggia al microfono nelle telecronache del suo amato Basket Piero Manetti Ravenna.
Di Riccardo Sabadini, però, conosciamo anche un passione che si lega alla pallacanestro e ai suoi “feticci”. La passione per le divise dei campioni del basket italiano e internazionale. Le colleziona da tempo e ne colleziona tantissime, al punto che la sua dotazione ormai è da museo e consta di canottiere e pantaloncini ufficiali che i giocatori con grande disponibilità gli donano.
C’è, però, disponibilità e disponibilità… e quello che è successo nei giorni scorsi a Riccardo ha dell’incredibile. Al punto che lui stesso ha voluto raccontarlo a “La Giornata Tipo” per ringraziare chi ha fatto più che donargli la propria divisa. Lo ha fatto prendendo su la propria auto e andando direttamente a casa di Riccardo pur di potergliela fare pervenire. La canottiera è la numero 25 della Virtus Bologna, quella del 29enne playmaker David Cournooh e quella di cui si è reso protagonista è stata il prototipo della Carrambata.
La storia la racconta Riccardo Sabadini. Così.
«La pallacanestro è meravigliosa perché ti dà la possibilità di conoscere tante belle persone. Qualcuno mi conoscerà, sono il telecronista di Ravenna da ormai 10 anni, e da quando sono ragazzino coltivo una grande passione: colleziono maglie da gioco, principalmente di pallacanestro ma anche di altri sport. E’ una passione difficile da coltivare perché di maglie da basket non ne girano tante, ma con pazienza e tenacia, incontrando molte persone carine e disponibili la mia collezione è cresciuta a dismisura. A volte mi capita di contattare i giocatori tramite i social, come il peggiore stalker, e devo dire che anche tramite questo canale ho avuto delle soddisfazioni: solitamente i giocatori che riescono a soddisfare la mia richiesta, mi spediscono la maglia via posta, un gesto davvero stupendo perché per nulla scontato e dovuto.
Ma questa volta non è stato così. Lui è David R. Cournooh, giocatore della Virtus, l’ho contattato perché mi è sempre piaciuto il suo spirito battagliero ovunque abbia giocato: a Cantù a Brindisi e adesso a Bologna. E’ uno che non fa mai un passo indietro, e mi avrebbe fatto piacere avere la sua maglia nella mia collezione. David ha chiesto il mio indirizzo per spedire la maglia solo che, in realtà, è venuto a portarmela di persona direttamente a casa a Ravenna!
Non ci credevo.
Peccato solo che io fossi in ufficio, perché avrei come minimo voluto stringergli la mano, abbracciarlo, ringraziarlo, dirgli che è un matto!
Volevo condividere con voi questa storia perché ritengo che sia bellissimo quando le distanze tra giocatori e tifosi si azzerano in questo modo.
Grazie David, sei stato un grande. E adesso la tua maglia è cima alla mia collezione».