Polisportiva 90 Castrocaro sezione. Basket 1973-2017.
Un abbraccio a tutti.Ringrazio il Comune di Castrocaro e nella persona l’assessore allo sport che dopo 41 anni sono riusciti a fare chiudere la polisportiva 90.
Le opzioni sul tavolo le avevano ma invece che salvare tutti si è intrapresa la via del derby che accontenterà solo la scuola.
Io c’è l’ho messa tutta ma è fatica far sentire un sordo.
Un abbraccio a tutti. Di sicuro a Castrocaro il basket non ci sarà per un bel pezzo.Alessandro Moschini
Presidente Polisportiva 90 Castrocaro
Con queste parole, veicolate un po’ su Facebook e un po’ fatte pervenire alla nostra attenzione tramite whatsapp, Alessandro Moschini, volto noto del basket giovanile romagnolo, allenatore e presidente della Polisportiva 90 Castrocaro Terme fondata nel 1973, annuncia la clamorosa chiusura (o almeno il serissimo rischio che ciò accada) della società termale ormai unica a tenere alta la bandiera della pallacanestro in un paese come Castrocaro che ai tempi del Basketerme di Paolo Neri ha vissuto anche stagioni importanti in serie C.
Una situazione che ha ripercussioni anche su un’altra realtà importante del basket forlivese: I Tigers. Perché? Leggeteci…
Orbene… cos’è successo?
Passo indietro, leggete questo volantino che risale ad alcuni giorni fa. La storia va portata a quanto accaduto anche quella sera.
Ecco, in quell’assemblea si è discusso del “problema palestre di viale Marconi”. Palestre INAGIBILI. Sì, è così… Inagibili. Da agosto come ha spiegato il neo sindaco Marianna Tonellato interpellata assieme al giornalista del Corriere Romagna, Matteo Miserocchi.
In sostanza i problemi di adeguamento antisismico della struttura utilizzata anche dalle adiacenti scuole per le ore di educazione fisica, erano noti da tempo. Una perizia agostana ha però accertato che la situazione si era aggravata, al punto che le palestre sono state dichiarate inagibili. Lì dentro non ci si può più allenare, lì dentro i bambini non possono più fare ginnastica. E allora? Il sindaco definisce la situazione «drammatica» poiché «non ci si può assumere la responsabilità di farvi sostare nessuno, tanto meno bambini e questa era la nostra prima pèreoccupazione». Quindi serviva una soluzione alternativa nell’attesa di eventuali e auspicati (ma lunghi) lavori di adeguamento.
Quale? Il nodo è questo. Il Comune ha stretto un accordo con la struttura privata “Derby” per permettere che gli studenti potessero allenarsi lì. E le società sportive? basket, ma anche pallavolo non possono andare al derby che non è adeguato per questi sport. Ci sarebbe un campo da basket all’aperto. Quello si potrebbe ricoprire. Costa, ma si potrebbe fare. Ecco, ma chi deve farlo? Chi lo gestirebbe e come? la querelle è nata a tale proposito e non si è composta affatto. Il Comune asserisce attraverso il sindaco di avere proposto questo intervento ma «le società sportive del territorio non voglio impegnarsi nella gestione, si pretende solo senza dare niente».
Accusa cui dalla Polisportiva 90 si replica: «E’ vero l’esatto contrario, lo abbiamo proposto noi e il Comune non si è reso disponibile».
Sta di fatto che al momento una soluzione non c’è e si aspettano proposte. Non arrivassero e non fossero situazioni “pronte all’uso”, la possibilità che la Polisportiva 90 chiuda è reale. A scapito prima di tutto dei bambini castrocaresi e delle loro famiglie.
Ma una soluzione non doveva esserci in verità? Vi ricordate il progetto dei Tigers Forlì e del loro presidente Giampiero Valgimigli che un anno fa parlò di un piano per un centro sportivo a Castrocaro? Un piano per fare di castrocaro anche la “casa” dei Tigers per il campionato?
Certo che lo ricordate… Noi sì.
Che fine ha fatto il progetto? C’è ancora sul tavolo del sindaco, ma Marianna Tonellato non lo prende in considerazione. Ecco cosa ha detto al proposito. Parole che mettono una pietra sopra in senso definitivo a quello che era stato un bel sogno, forse un’utopia, di Giampiero Valgimigli.
«Il progetto dei Tigers? Sì, lo conosco, è quello della “Città della Salute” e l’ho visto attentamente. Però non l’ho mai preso in considerazione, non l’ho mai sostenuto in campagna elettorale perché è faraonico, esagerato. Una roba così a Castrocaro non serve e non aiuta. Pensate che è prevista pure la realizzazione di un ponte… No, mi spiace, forse proverò a capire meglio se e cosa può esserne tratto di positivo adesso, ma non saprei come. Un progetto del genere, lo approvassimo, non vedrebbe la luce neppure alla fine di un mio eventuale secondo mandato (ossia tra 10 anni ndr.). A noi servono idee e progetti più realizzabili. E presto perché una soluzione ai problemi dello sport la vogliamo dare».